Nella raccolta completa delle Lettere dal carcere si delinea la vicenda tragica di un protagonista della storia politica e intellettuale del Novecento. Nell'epistola «Gramsci non cerca solamente un mezzo di comunicazione pratica e di conforto materiale e morale. Intravede un'ancora per non naufragare nell'apatia e nell'aridità intellettuale» (Antonio A. Santucci).
Anche le sue Lettere dal carcere si prestano anzitutto alla scoperta spontanea di una umanità profonda, o all'emozione di un rinnovato incontro con la vicenda tragica di un protagonista della storia politica e intellettuale del Novecento. Ma questa nuova edizione, arricchita di testi mai editi in Italia e annotata col supporto delle lettere dei corrispondenti (in particolare quelle indirette ma fondamentali di Piero Sraffa), rappresenta inoltre un importante avanzamento nello studio critico del lascito gramsciano. Malgrado quei caratteri di opera compiuta, stilisticamente limpida e unitaria, che hanno fatto di un epistolario reale un classico della letteratura contemporanea, le Lettere dal carcere sono state al centro di accese controversie politiche e storiografiche. Raccolte ora integralmente e rivedute con scrupolo filologico, consentono di riaprire il dialogo con Gramsci senza travisamenti né riserbi.
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