Risvolto
Fra il 1440 e il 1490 in Francia, Spagna e
Inghilterra si costituirono i casi esemplari di ciò che gli storici
chiamano comunemente "monarchie nazionali" o "stati nazionali". In
Italia, al contrario, a metà Quattrocento le condizioni per
l'unificazione politica, pur ammesso che in qualche momento fossero in
precedenza esistite, erano del tutto venute meno. Dal 1494 l'Italia
divenne un oggetto della politica internazionale, contesa fra le grandi
potenze europee; di unificazione nazionale e indipendenza politica si
ricommciò a parlare solo tre secoli dopo. Quali sono le ragioni di questa
diversità italiana rispetto all'Europa occidentale, che impongono di
risalire anche più indietro delle vicende del XV secolo? Il libro lascia
la parola a letterati, politici e storici, da Dante e Petrarca a
Machiavelli e Guicciardini, fino a Cattaneo, Mazzini e Gramsci, che, in
diversi momenti cruciali per la storia del paese, hanno riflettuto sulle
ragioni che facevano rimanere l'Italia disunita, la tenevano discorde e
la abbandonavano a dominazioni straniere.
Pregi e difetti del nostro carattere nazionale dal Rinascimento in poi
Antonio Carioti La Lettura
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