sabato 16 novembre 2013
Togliatti sgozzò Gramsci con le sue mani e ne mangiò il cuore ancora caldo e palpitante
Era ormai da qualche mese che questa storia non tornava fuori [SGA].
Mauro Canali: Il tradimento. Gramsci, Togliatti e la verità negata, Marsilio, pagg. 256, Euro 19,50
Risvolto
Malgrado i tre quarti di secolo trascorsi
ormai dalla sua morte, su Antonio Gramsci si continua a scrivere molto.
Fu sempre Togliatti, finché fu in vita, a decidere cosa rendere pubblico
dell'opera e della storia del leader sardo. Solo grazie a dirigenti
comunisti "eretici" o espulsi qualcosa riuscì a trapelare. Scomparso
Togliatti, non fu comunque ancora possibile affermare esplicitamente che
nell'ottobre del 1926 la rottura tra Gramsci e Togliatti ci fu e fu
radicale. Si è dovuto attendere oltre settantanni dalla morte di
Gramsci, e molto tempo dopo la caduta del muro di Berlino e lo
scioglimento del PCI, per giungere alla verità. Mauro Canali la
ricostruisce e fa chiarezza sulle ragioni, le complicità, i tentativi
della cognata di Gramsci, Tatiana Schucht, per portare a galla i fatti, i
mezzi con cui Togliatti riuscì a legittimarsi come assertore del
pensiero gramsciano, e perciò suo naturale erede politico, e a
dissimulare, nel contempo, la persistente fedeltà allo stato Sovietico
dietro la parola d'ordine, mutuata dalle riflessioni gramsciane, della
"via nazionale al socialismo". Questo libro scopre le carte e permette
di passare dall'immagine del Gramsci "togliattiano" alla realtà che
emerge dalla documentazione, in buona parte inedita, proveniente dal
fondo Gramsci conservato negli archivi russi. La personalità di
Togliatti che affiora dalla vicenda Gramsci è quella di un uomo politico
intelligente quanto scaltro.
Un importante libro di Mauro Canali, basato su ricerche d'archivio, testimonia che il leader sardo fu abbandonato e osteggiato da Palmiro
Francesco Perfetti - il Giornale Ven, 15/11/2013
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