La svolta autoritaria in Italia c'è stata, ma 20 anni fa (con il referendum Segni che abolì il proporzionale)
Che la democrazia in Italia sia finita non è una novità e fa piacere che se ne sia accorta anche l'ala sinistra del partito di Repubblica.
Le lacrime di coccodrillo di Rodotà, Zagrebelsky, Urbinati e tutti i firmatari di questo appello non sono però che l'ipocrita lavanda gastrica di intellettuali e persone del bel mondo che nel sistema di potere del PD e nei suoi circuiti relazionali non solo si sono trovate benissimo sino a ieri, quando già si sapeva come sarebbe andata a finire, ma continuano ottimamente a sguazzarci anche in questo momento.
Suscitando con ciò il sospetto che costoro facciano un po' la parte del carabiniere simpatico, che ti fa star buono mentre il carabiniere stronzo ti mena.
E' anche per questo che a costoro - e alla loro Lista Tachipirinas, tentativo di dopare SEL per rimanere nei giochi - bisogna dire di fare in culo [SGA].
La svolta autoritaria
il Fatto 28.3.14Che la democrazia in Italia sia finita non è una novità e fa piacere che se ne sia accorta anche l'ala sinistra del partito di Repubblica.
Le lacrime di coccodrillo di Rodotà, Zagrebelsky, Urbinati e tutti i firmatari di questo appello non sono però che l'ipocrita lavanda gastrica di intellettuali e persone del bel mondo che nel sistema di potere del PD e nei suoi circuiti relazionali non solo si sono trovate benissimo sino a ieri, quando già si sapeva come sarebbe andata a finire, ma continuano ottimamente a sguazzarci anche in questo momento.
Suscitando con ciò il sospetto che costoro facciano un po' la parte del carabiniere simpatico, che ti fa star buono mentre il carabiniere stronzo ti mena.
E' anche per questo che a costoro - e alla loro Lista Tachipirinas, tentativo di dopare SEL per rimanere nei giochi - bisogna dire di fare in culo [SGA].
La svolta autoritaria
Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra
Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato
dalla sentenza della Corte costituzionale n. 1 del 2014, per creare un
sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali.
Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione
accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di
Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i
cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La
responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del
piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in
passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano
il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché
neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo
progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a
fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un
partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e
non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà
politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la
propone.
Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà,
Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano
Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli,
Salvatore Settis, Costanza Firrao
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