martedì 10 giugno 2014

Il diritto naturale di Christian Thomasius


Christian Thomasius (1655-1728): I fondamenti del diritto di natura e delle genti, a cura di Gianluca Dioni (con una postfazione di Vanda Fiorillo), Franco Angeli, pp. 256, e 32

Risvolto
Per la prima volta viene proposta in Italia la traduzione dei Fundamenta juris naturae et gentium di Christian Thomasius, opera che rappresenta il cuore del giusnaturalismo thomasiano, caratterizzandone la dottrina della maturità, e segna le differenze fondamentali rispetto al pensiero giovanile delle Institutiones Jurisprudentiae Divinae.
Presentazione del volume In questo volume si presenta la prima traduzione italiana dei Fundamenta juris naturae et gentium di Christian Thomasius, opera che rappresenta il cuore del giusnaturalismo thomasiano, caratterizzandone la dottrina della maturità, e segnandone le differenze fondamentali rispetto al pensiero giovanile delle Institutiones Jurisprudentiae Divinae. 
Thomasius, eliminando definitivamente il concetto di diritto divino positivo universale e fondando la prospettiva dicotomica insita nel concetto di dovere, articolato in obbligazione interna ed obbligazione esterna, porta a pieno compimento l'elaborazione della tricotomia dell'agire pratico, offrendo un criterio sistematico utile a separare morale (honestum), diritto (justum) e costume sociale (decorum). Differenziandosi dall'obbligazione interna, l'obligatio externa o "dovere coercitivo" rappresenta una specie soltanto imperfetta di obbligazione che, specificamente rivolta allo stolto, uomo schiavo delle sue passioni, assolve la mera funzione strumentale di indirizzarlo e sostenerlo in quel suo percorso di emendatio, vòlto alla realizzazione - progressiva, ma mai pienamente attingibile - del bene morale. In tal modo, Thomasius circoscrive un campo dell'attività pratica, entro il quale il giusnaturalismo, dato dai precetti della tricotomia, ed il diritto positivo operano in stretta consonanza, ad integrazione di un ordinamento giuridico, da intendersi - in linea con la tradizione giusnaturalistica moderna d'area germanica - quale ordine etico-giuridico.

Gianluca Dioni ha conseguito nel 2007 il titolo di dottore di ricerca in Filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica presso l'Università degli Studi dell'Insubria. È attualmente ricercatore non confermato di Filosofia Politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Napoli "Federico II", dove dal 2011-2012 insegna anche, in qualità di professore aggregato, Storia della Filosofia Politica. È autore di Dalla stultitia alla sapientia. Il concetto di dovere nel giusnaturalismo di Christian Thomasius (2009), nonché di una produzione di saggi e recensioni pubblicati in riviste, dizionari e volumi collettanei italiani, tedeschi ed inglesi. Tra i numerosi saggi si ricordano: Die innere moralische Pflicht als obligatio perfectior externa in der Naturrechtslehre von Christian Thomasius, in V. Fiorillo, F. Grunert (Hrsg.), Das Naturrecht der Geselligkeit. Anthropologie, Recht und Politik im 18. Jahrhundert (2009); la voce Weise, Christian (1642-1708), in H.F. Klemme, M. Kuhen (eds.), The Dictionary of Eighteenth-Century German Philosophers (2010). È, inoltre, curatore, insieme con V. Fiorillo, di Patria e Nazione. Problemi di identità e di appartenenza (2013).



Thomasius

l diritto naturale viene dalla ragione

di Armando Torno Corriere 9.6.14


Influenzato da Ugo Grozio e Samuel Pufendorf, anzi continuatore di quest’ultimo, il tedesco Christian Thomasius (1655-1728) è un pensatore non particolarmente di moda ma al quale la filosofia moderna deve la distinzione tra diritto e teologia morale. Egli testimonierà con la sua opera che il diritto naturale va considerato indipendente dalla volontà di Dio e si basa esclusivamente sulla ragione. Il suo principio supremo è evangelico: «Non fare agli altri quanto vuoi non sia fatto a te». Ora, a cura di Gianluca Dioni (con una postfazione di Vanda Fiorillo), esce presso Franco Angeli la prima traduzione italiana de I Fondamenti del Diritto di Natura e delle Genti(pp. 256, e 32). Sono stati traslati il Caput Prooemiale e il primo libro, «perché essi rappresentano — nota il curatore — il cuore del “nuovo” giusnaturalismo thomasiano». È il pensiero della maturità: in quest’opera si deducono «dal senso comune» quei fondamenti del diritto di natura e delle genti e sono in essa distinti i principi dell’onesto, del giusto e del decoro; le pagine sono del 1718. 

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