mercoledì 24 settembre 2014

Avviso agli studenti: i programmi di Storia della filosofia politica e Storia moderna 2014/15

Entrambi i corsi si terranno nel primo semestre; le aule sono però ancora da definire.
I programmi rimarranno disponibili nella apposita sezione di questo blog e nella mia pagina docente [SGA].


> I semestre
Storia della filosofia politica per Scienze dell'Educazione
Lotta di classe, crisi della democrazia e postmodernismo filosofico

Possiamo ancora parlare di democrazia in Italia? Mutamenti imponenti hanno svuotato gli strumenti della partecipazione popolare, favorendo una forma neobonapartistica e ipermediatica di potere carismatico e spingendo molti cittadini nel limbo dell’astensionismo o nell’imbuto di una protesta rabbiosa e inefficace. Al tempo stesso, in nome dell’emergenza economica permanente e della governabilità, gli spazi di riflessione pubblica e confronto sono stati sacrificati al primato di un decisionismo improvvisato.
Dietro questi cambiamenti c’è però un più corposo processo materiale che dalla fine degli anni Settanta ha minato le fondamenta stesse della democrazia: il riequilibrio dei rapporti di forza tra le classi sociali, che nel dopoguerra aveva consentito la costruzione del Welfare, ha lasciato il campo ad una riscossa dei ceti proprietari che nel nostro paese come in tutto l’Occidente ha portato ad una redistribuzione verso l’alto della ricchezza nazionale, alla frantumazione e precarizzione del lavoro, allo smantellamento dei diritti economici e sociali dei più deboli. Intanto, nell’alveo del neoliberalismo trionfante, si diffondeva un clima culturale dai tratti marcatamente individualistici e competitivi. Mentre dalle arti figurative alla filosofia, dalla storia alle scienze umane, il postmodernismo dilagava, delegittimando i fondamenti e i valori della modernità – la ragione, l’eguaglianza, la trasformazione del reale… - e rendendo impraticabile ogni progetto di emancipazione consapevole, collettiva e organizzata.

Lezioni: lun h. 10-11 aula ??? / mart h. 09-10 aula ??? / merc h. 11-13 aula ???

Testi di studio:
1) Stefano G. Azzarà: Democrazia cercasi, Imprimatur
2) Jan Rehmann: I nietzscheani di sinistra, Odradek
3) D. Losurdo: La lotta di classe. Una storia politica e filosofica, Laterza
4) Emiliano Alessandroni: Ideologia e strutture letterarie, Aracne


Il dott. Emiliano Alessandroni svolgerà una serie di lezioni integrative.

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> I semestre
Storia moderna per Formazione primaria
La fine dell'età moderna e l'avvento dell'epoca delle masse: dalla reazione aristocratica alla Rivoluzione conservatrice
È la stessa cosa leggere Nietzsche alla fine dell’Ottocento, quando è ancora vivo il ricordo della Comune di Parigi e i ceti dirigenti tedeschi tremano di fronte all’avanzata socialista, e leggerlo qualche anno dopo, quando le ambizioni di una Germania baldanzosa e in impetuosa crescita spostano l’attenzione dalla lotta di classe interna al conflitto esterno latente con le altre potenze continentali? Ed è la stessa cosa, infine, leggerlo nel 1919, quando una sconfitta disastrosa e un cambiamento rivoluzionario di regime hanno mostrato quanto fosse fragile l’unità del paese?
Arthur Moeller van den Bruck è il padre della Rivoluzione conservatrice tedesca e le sue tesi anticipano molte posizioni di autori come Spengler, Heidegger o Jünger. Nel suo sguardo, il Nietzsche artista e profeta, il genio avanguardistico che presagisce la nuova cultura europea in gestazione ma che nel suo desiderio snobistico di distinzione condanna se stesso a decadere con la propria epoca, rinasce alla svolta del secolo come l’intellettuale che trasvaluta in chiave metafisica il darwinismo, il filosofo-guerriero che elabora l’ideologia aggressiva della nuova Germania; per poi, dopo il crollo del II Reich e agli esordi della Repubblica di Weimar, ripresentarsi come l’improbabile teorico di un “socialismo spirituale” che ha il compito di integrare in chiave subalterna la classe operaia e di rinsaldare la compattezza della nazione, preparando le condizioni per una rivincita militare che diventerà il cavallo di battaglia del nazismo.Tre diverse letture di Nietzsche emergono dunque da tre diversi momenti della storia europea. E sollecitano un percorso evolutivo del liberalismo conservatore che dalla reazione aristocratica tardo-ottocentesca verso la società di massa e verso la democrazia condurrà, nel Novecento, alla Rivoluzione conservatrice e alla sua pretesa di fondere destra e sinistra e di padroneggiare in chiave reazionaria la modernità e le masse, il progresso e la tecnica.

Lezioni: lun h. 11-13aula ??? / mart h. 10-13 aula ???

ATTENZIONE!
Gli studenti del vecchio ordinamento dovranno seguire solo le prime 30 ore del corso, su un totale di 48.

Testi di studio:
1) Stefano G. Azzarà: Friedrich Nietzsche dal radicalismo aristocratico alla Rivoluzione conservatrice, Castelvecchi
2) Stefano G. Azzarà: Un Nietzsche italiano, Manifestolibri
3) D. Losurdo: Nietzsche il ribelle aristocratico, Bollati Boringhieri
4) F. Nietzsche: La nascita della tragedia, Adelphi

Il dott. Leonardo Pegoraro svolgerà una serie di lezioni integrative.

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