Amore, scandali e champagne nella villa di Göring
Lui ufficiale nazista, lei contessa svedese. La storia tragica nel nuovo libro di Buttafuocodi Elena Stancanelli Repubblica 23.10.14
IL CORPO di lui, oscenamente pesante, sformato dall’abuso di morfina e l’angoscia, il corpo di lei, leggerissimo, corroso dalla malattia, tradotto, fino a diventare polvere, di sepoltura in sepoltura. La storia d’amore tra Carin von Fock, la donna più bella di Svezia, e Hermann Göring, eroe della prima guerra mondiale poi nazista capo della Gestapo — condannato a morte al processo di Norimberga, si uccise con una capsula di cianuro che, pare, gli fosse stata consegnata da un ufficiale americano — è soprattutto una storia di corpi. La racconta Pietrangelo Buttafuoco nel suo ultimo romanzo, I cinque funerali della signora Göring (Mondadori). A partire da una fotografia, la stessa della copertina del libro, e da un luogo, le rovine di quella che fu Carinhall, l’enorme villa costruita per lei, in onore di lei, per farle dimenticare la povertà alla quale lui, l’ex pilota dello squadrone del Barone Rosso, l’aveva costretta nei primi anni del loro amore. Divenne invece la sua tomba. Carin era già malata e già sposata quando conobbe Göring. Il 20 febbraio 1920 lo vide in gara col suo aereo, dalle finestre del palazzo Rockelstad, residenza dei von Rosen. Io vi amo, vi voglio, le disse lui quella sera stessa. E lei lo seguì, abbandonando il figlio Thomas col padre, l’ufficiale Niels Gustav von Kantzow. Carnhall non c’è più, la fece saltare in aria lo stesso Göring alla fine della guerra, per evitare che lo facessero i vincitori. Pare che nelle cantine fossero nascoste 87 milioni di bottiglie di champagne... Buttafuoco cammina su quelle rovine, della villa e di molte altre cose, e dipana una storia d’amore che è già stata un bestseller una volta. Il romanzo scritto dalla sorella di lei, Fanny von Wilamowitz-Moellendorff, e intitolato Carin Göring, usci nel 1941 e vendette quasi quanto il Mein Kampf. Ne fecero anche un film, L’amore al tempo degli dei , e fu Hitler in persona a suggerire l’attrice per il ruolo della protagonista: Inga Ley. La donna che, nella foto della copertina del libro di Buttafuoco, siede con naturalezza, le gambe raccolte sotto di sé, accanto al Führer. Ma sono già passati dieci anni dalla morte della contessa Carin. E come accadde a Evita Perón — secondo quanto racconta Tomás Eloy Martínez in Santa Evita — il suo corpo diventerà uno scandalo. Il cadavere imbalsamato della moglie del presidente argentino per essere sottratto al culto dovette essere nascosto per vent’anni (una decina dei quali trascorse anche in un cimitero di Milano). Nello stesso modo le spoglie di Carin rischiavano di essere scempiate, profanate, o peggio ancora adorate. Così, dissepolte dallo stesso Göring nel 1945 prima di far saltare tutto, nascoste in una foresta e affidate alla fedeltà di Erich Oven, vagheranno ancora a lungo, prima di trovar pace nella tomba della famiglia di lei a Lovo, in Svezia. Buttafuoco attraversa questa storia d’amore, tenendola accesa grazie a una prosa calda e carnale, ma non dimentica che sta passeggiando sopra un cimitero. Così scrive un romanzo malinconico e commovente, una struggente elegia dell’impossibile e dell’impresentabile.
L'attrazione degli opposti De Gregori presenta il «Göring» di Buttafuoco - il Giornale Ven, 24/10/2014
Nessun commento:
Posta un commento