domenica 28 settembre 2014

Il nuovo romanzo storico di Buttafuoco

I cinque funerali della signora Göring
Pietrangelo Buttafuoco: I cinque funerali della signora Göring, Mondadori, pagg. 182, euro 18

Risvolto

Inverno 2012. Uno scrittore cammina tra le rovine di quella che, negli anni Trenta, è stata una delle più belle ville d'Europa, cuore di infinite serate mondane dell'aristocrazia: il Carinhall, la maestosa costruzione fatta erigere da Hermann Göring in memoria della sua prima moglie, la baronessa Carin von Fock. Hermann e Carin si erano conosciuti durante una tempestosa notte svedese del 1920. La neve che avvolgeva Stoccolma in un manto bianco impediva a Hermann di librarsi in volo. La famiglia von Fock era stata felice di offrire alloggio e ospitalità al giovane aviatore, l'erede del Barone Rosso. Uno sguardo, e tra la principessa delle nevi e l'acrobata dei cieli sbocciò l'amore. Poco importava che Carin fosse sposata, che fosse già madre. Hermann la portò via con sé, sfidando sul suo biplano la tormenta e lo scandalo. Arrivarono in Germania, Carin ottenne il divorzio e poterono sposarsi. Erano innamorati e splendidi come dèi della mitologia scandinava, il loro amore divenne "il romanzo del popolo". Fino all'incontro che avrebbe cambiato la loro vita: Hitler, al cui fianco tentare il colpo di Stato. Ma il Putsch di Monaco fallì e Hermann fu bandito dai patri confini. Cominciò così il loro esilio europeo, che li tenne lontani dalla Germania fino al 1927. Carin, già malata, si aggravò. Si spense nell'ottobre del 1931, quattro giorni prima del suo quarantunesimo compleanno. Hermann, grasso e morfinomane, l'ombra del giovane che l'aveva fatta innamorare, non era con lei, impegnato a Berlino per arrivare ai vertici del potere. Quella fu l'unica volta in cui non le fu accanto. E se ne pentì per il resto dei suoi giorni. Il corpo di Carin non trovò pace: cinque volte le sue spoglie furono sepolte, con una cerimonia solenne sotto le insegne della svastica, o di nascosto, dopo la guerra, per sfuggire alle mani dei vincitori russi o americani. Fino al ritorno in Svezia, per l'ultima sepoltura. Con una scrittura lirica e appassionata, Pietrangelo Buttafuoco ricostruisce la grande storia di amore e morte di due demoni. Due amanti che dalla sorte sembravano aver ricevuto tutto e tutto persero. Forse fu proprio questa facilità alla vita che li rese ciechi, incapaci di comprendere i tumulti della loro epoca, fino a che la luce che emanavano si spense per consegnare alla storia il ritratto impietoso dell'incoscienza del male.



Il nuovo romanzo di Pietrangelo Buttafuoco racconta la relazione tra uno dei gerarchi più potenti del Reich e la moglie svedese. Un argomento tabù, ma affrontato in chiave storica e non "pop"

Bruno Giurato - il Giornale Dom, 28/09/2014

Amore, scandali e champagne nella villa di Göring
Lui ufficiale nazista, lei contessa svedese. La storia tragica nel nuovo libro di Buttafuocodi Elena Stancanelli Repubblica 23.10.14

IL CORPO di lui, oscenamente pesante, sformato dall’abuso di morfina e l’angoscia, il corpo di lei, leggerissimo, corroso dalla malattia, tradotto, fino a diventare polvere, di sepoltura in sepoltura. La storia d’amore tra Carin von Fock, la donna più bella di Svezia, e Hermann Göring, eroe della prima guerra mondiale poi nazista capo della Gestapo — condannato a morte al processo di Norimberga, si uccise con una capsula di cianuro che, pare, gli fosse stata consegnata da un ufficiale americano — è soprattutto una storia di corpi. La racconta Pietrangelo Buttafuoco nel suo ultimo romanzo, I cinque funerali della signora Göring (Mondadori). A partire da una fotografia, la stessa della copertina del libro, e da un luogo, le rovine di quella che fu Carinhall, l’enorme villa costruita per lei, in onore di lei, per farle dimenticare la povertà alla quale lui, l’ex pilota dello squadrone del Barone Rosso, l’aveva costretta nei primi anni del loro amore. Divenne invece la sua tomba. Carin era già malata e già sposata quando conobbe Göring. Il 20 febbraio 1920 lo vide in gara col suo aereo, dalle finestre del palazzo Rockelstad, residenza dei von Rosen. Io vi amo, vi voglio, le disse lui quella sera stessa. E lei lo seguì, abbandonando il figlio Thomas col padre, l’ufficiale Niels Gustav von Kantzow. Carnhall non c’è più, la fece saltare in aria lo stesso Göring alla fine della guerra, per evitare che lo facessero i vincitori. Pare che nelle cantine fossero nascoste 87 milioni di bottiglie di champagne... Buttafuoco cammina su quelle rovine, della villa e di molte altre cose, e dipana una storia d’amore che è già stata un bestseller una volta. Il romanzo scritto dalla sorella di lei, Fanny von Wilamowitz-Moellendorff, e intitolato Carin Göring, usci nel 1941 e vendette quasi quanto il Mein Kampf. Ne fecero anche un film, L’amore al tempo degli dei , e fu Hitler in persona a suggerire l’attrice per il ruolo della protagonista: Inga Ley. La donna che, nella foto della copertina del libro di Buttafuoco, siede con naturalezza, le gambe raccolte sotto di sé, accanto al Führer. Ma sono già passati dieci anni dalla morte della contessa Carin. E come accadde a Evita Perón — secondo quanto racconta Tomás Eloy Martínez in Santa Evita — il suo corpo diventerà uno scandalo. Il cadavere imbalsamato della moglie del presidente argentino per essere sottratto al culto dovette essere nascosto per vent’anni (una decina dei quali trascorse anche in un cimitero di Milano). Nello stesso modo le spoglie di Carin rischiavano di essere scempiate, profanate, o peggio ancora adorate. Così, dissepolte dallo stesso Göring nel 1945 prima di far saltare tutto, nascoste in una foresta e affidate alla fedeltà di Erich Oven, vagheranno ancora a lungo, prima di trovar pace nella tomba della famiglia di lei a Lovo, in Svezia. Buttafuoco attraversa questa storia d’amore, tenendola accesa grazie a una prosa calda e carnale, ma non dimentica che sta passeggiando sopra un cimitero. Così scrive un romanzo malinconico e commovente, una struggente elegia dell’impossibile e dell’impresentabile.


L'attrazione degli opposti De Gregori presenta il «Göring» di ButtafuocoPier Francesco Borgia - il Giornale Ven, 24/10/2014

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