mercoledì 24 settembre 2014

Le Giornate della traduzione letteraria all'Università di Urbino

Tradurre (anche l’intraducibile) nell’era di Internet 
Lezioni, seminari, dibattiti: crisi e opportunità di una professione. Da venerdì le «Giornate di Urbino»
Mercoledì 24 Settembre, 2014 CORRIERE DELLA SERA © RIPRODUZIONE RISERVATA


Maggiore consapevolezza dei traduttori, maggior senso di appartenenza alla categoria e più voglia di partecipare: respira quest’atmosfera Ilide Carmignani alla vigilia delle Giornate della traduzione letteraria di Urbino che si apriranno venerdì 26 e si chiuderanno domenica 28, curate dalla Carmignani insieme a Stefano Arduini (informazioni su giornatedellatraduzione@fusp.it, iscrizioni e 110). 
«Quest’anno abbiamo la sensazione — spiega la curatrice — che le Giornate siano cresciute anche agli occhi dei traduttori, che ci sia la volontà di serrare le file, anche da parte dei traduttori più importanti e noti. Tanto che abbiamo ricevuto innumerevoli proposte di interventi e lezioni (tutte a titolo gratuito) e non abbiamo potuto accettarle tutte». 
Come ogni anno, la manifestazione si apre con dibattiti e incontri prima della partenza dei seminari: da citare la presentazione di Libro (Bollati Boringhieri) di Gian Arturo Ferrari, la lectio magistralis del linguista Giuseppe Antonelli e del romanziere Michele Mari. In particolare, le questioni aperte della professione si fondono con la crisi generale dell’editoria in una tavola rotonda su «Editoria in crisi: cause e soluzioni», con Renata Colorni, Luca Formenton, Mariagrazia Mazzitelli, Paolo Repetti. 
«Si tratta di fare il punto — illustra la Carmignani — su tutti i temi della crisi del settore, italiana ma anche internazionale, anche su questioni editoriali in senso più lato. Stiamo assistendo a un cambio generazionale dettato più dalla crisi che non da altri fattori come le competenze: questo non succede solo per i traduttori, ma anche per i nostri interlocutori nelle case editrici, ad esempio per gli editor, con giovani che entrano con contratti che contano molto meno, buttati là invece di essere seguiti e accompagnati». 
Accanto ai momenti di confronto, i numerosi seminari, che si occupano di temi letterari o linguistici («Tradurre l’intraducibile» sulla poesia, con Bruno Berni, «Impressionismo e scrittura romanzesca» con Donata Feroldi, le due lezioni di Norman Gobetti sulla traduzione di Philip Roth) o più specialistici e professionali. E sabato, la cerimonia di conferimento dei premi Harlequin Mondadori e Zanichelli, il primo ottenuto da Francesca Sassi, il secondo da Anna Ravano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun commento: