mercoledì 17 settembre 2014
Lingua e letteratura dei Wardi: tradotto il romanzo di Werst
Frédéric Werst: Il mondo dei Wardi. I e II secolo.
Un'antologia, traduzione di Tania Spagnoli e Federico Zanibon, Edizioni Clichy, pagg. 560, euro 19
Risvolto
Un'impresa letteraria senza precedenti, una
sfida folle e insieme una profonda riflessione sulla scomparsa delle
lingue e sulla morte delle culture, sull'esilio, sull'identità, sulla
letteratura e sul suo valore come elemento fondante dell'unità e della
memoria di un popolo. Un popolo immaginario, i Wardi. Una lingua
immaginaria, il wardesano. Nei tempi antichi abitavano il continente del nord. Ma dopo la caduta della loro prima capitale, si sono spostati nel
continente del sud. È qui, intorno all'anno zero del loro calendario,
che fondano il loro nuovo regno, l'Aghar, guidato dal sovrano Zaragabal.
Spinti dal desiderio di fissare le loro tradizioni, le loro credenze,
le loro idee e i loro sogni, si mettono a scrivere. E così comincia il
periodo "classico" della loro storia e della loro letteratura. E questa
letteratura è quella raccolta in questo libro, un'antologia costruita
seguendo le più recenti conoscenze degli studiosi sulla storia dei
Wardi, che riporta fedelmente i più importanti testi scritti nel I e nel
II secolo dopo Zaragabal, ognuno con testo wardesano a fronte. Il
lettore scoprirà così poeti e prosatori, miti e racconti, testi
religiosi e filosofici, che gli permetteranno di avere un quadro storico
e teorico completo di questa straordinaria civiltà. Al volume sono
aggiunti un compendio di grammatica wardesana e un lessico generale.
Frederic
Werst scrive un manifesto contro l'estinzione degli idiomi.
Appassionante come un romanzo storico e molto più profondo di un fantasy
Mer, 17/09/2014 il Giornale -
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