lunedì 29 settembre 2014
Torna "Lo stupore infantile" di Elémire Zolla
Risvolto
Questo quinto titolo dell’Opera omnia conduce il lettore in uno
stupefacente itinerario nella foresta palpitante della mente zolliana,
guidato da una lucina nel bosco, come accadeva nelle fiabe di un tempo.
Lo stupore infantile, che intitola il libro, è una vertigine che i
cuccioli umani, lasciati a se stessi, assaporano naturalmente,
trastullandosi in giochi il cui fondo simbolico Zolla scrutava in certe
noterelle inedite riportate alla luce qui per la prima volta. Dal saggio
di apertura su L’infanzia assassinata si dipana un corale di temi
scottanti: sulle migrazioni dei popoli, sull’inganno e la truffa
consustanziali all’esercizio del potere politico, su apocalissi e
genesi, sul matriarcato, sul Parsifal e il Flauto magico letti come
opere-specchio della storia dell’Occidente. Nella tela tessuta da Zolla
come un tantra moderno, incappiamo nell’iki, la grazia giapponese
secondo Kuki Sh¯uz¯o, nel poemetto The Rose di William Butler Yeats,
nell’idea dionisiaca di natura al centro dell’opera di Karl Kerényi, e
sulla «conoscenza senza dualità», propria dell’infante-sapiente, il
cerchio di un pensiero attratto alle vette si chiude.
In libreria, edito da Marsilio, l'Opera Omnia dello scrittore, curata dalla compagna di vita Grazia Marchianò
Antonello Colimberti 29 settembre 2014 Europa
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