giovedì 9 ottobre 2014

Shakespeare era di Messina, precisamente verso Paradiso

Shakespeare? Era di Messina La curiosa ipotesi di Paladino 
9 ott 2014  Libero  SERGIO DE BENEDETTI 

Le famiglie Florio e Crollalanza sono di antico ceppo siculo-calabrese e hanno avuto personaggi illustri con picchi d’eccellenza nelle arti, nelle armi, negli studi e nelle attività agricolo- industriali. Da cotanto ambiente colto e raffinato, nel 1927 un giornalista calabrese di Scilla, Santi Paladino, prese lo spunto per ipotizzare che Shakespeare fosse in realtà un siciliano di Messina emigrato in Gran Bretagna a causa di persecuzioni religiose probabilmente derivate dalla stretta osservanza delle regole cattoliche dopo il Concilio di Trento. Il padre del futuro William si sarebbe chiamato Giovanni Florio e la madre Guglielmina Crollalanza. William, in Italia fino al 1588, pare si chiamasse Michelangelo. 
Nell’ambito delle celebrazioni del 450˚ anniversario della nascita di Shakespeare, la storia di Paladino, ripresa peraltro negli anni ’50 da Enrico Besta e alla fine del secolo dallo storico Martino Juvara, è tornata d’attualità poiché, pur mancando certezze, possiede interessanti riferimenti storici che meritano di essere approfonditi. 
Ma torniamo a papà Giovanni, mamma Guglielmina e Michelangelo. Lasciata in tutta fretta la Sicilia, i tre raggiungono Treviso. Michelangelo studia a Mantova e poi a Padova, le condizioni economiche sono buone e il ragazzo può viaggiare in Danimarca, Spagna, Germania e Francia. Ma la persecuzione religiosa li raggiunge anche nel nord Italia. Morti i genitori, a Michelangelo non resta che fuggire in Inghilterra, dove la mamma ha un ramo familiare radicato da secoli nella contea dello Warwickshare di Birmingham, e più esattamente a Stratford-upon-Avon. In omaggio alla mamma, morta per salvarlo, Michelangelo diventa Guglielmo/William, mentre per il cognome non ha problemi perché da anni i parenti materni lo hanno modificato in Shakespeare, da Shake (scossa, crollo) e Speare (lancia), cioè «Crollalanza» in inglese. 
Qui William, che ha circa 25 anni, inizia a scrivere le vicissitudini della sua famiglia e si interessa particolarmente ai classici studiati all’Università di Padova. Paladino, a riprova della fondatezza dei suoi ragionamenti, si rifà alla commedia Molto rumore per nulla, scritta nel 1598 ed ambientata interamente a Messina. Non mancano, come sappiamo, numerosi riferimenti a luoghi italiani, compreso quel Romeo e Giulietta che sarebbe derivato da una profonda delusione d’amore di William mentre era studente nel Veneto e il Mercante di Venezia da una fosca storia raccontata a William dal padre in punto di morte. La biografia ufficiale di Shakespeare ci dice solo che William era il terzo figlio di otto di John. Troppo banale, non vi pare?

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