giovedì 6 novembre 2014

La medicina sociale dalla fine del XIX secolo alla democrazia moderna

Giorgio Cosmacini: La forza dell’idea. Medici socialisti e compagni di strada a Milano 1890-1980, l’Ornitorinco, pp. 158, € 12,00), che porta il sottotitolo chiarificatore: 



Quando la medicina divenne socialismo
Nel libro di Giorgio Cosmacini i dottori che hanno cambiato Milano

di Arturo Colombo Corriere 6.11.14

Autorevole studioso della storia della medicina e della sanità in Italia, adesso Giorgio Cosmacini ci offre un altro significativo contributo con il suo libro La forza dell’idea (l’Ornitorinco, pp. 158, € 12,00), che porta il sottotitolo chiarificatore: Medici socialisti e compagni di strada a Milano 1890-1980 , proponendosi di spiegare come e perché già sul finire dell’800, e soprattutto durante i primi del ‘900, la medicina sociale nella nostra città sia andata trasformandosi nel «socialismo medico». 
Un simile cambiamento, infatti, è legato al forte impegno di alcuni esponenti di una classe medica che ha saputo assumere anche importanti cariche politiche nell’amministrazione del Comune ambrosiano, come dimostrano otto figure di valorosi medici, di cui Cosmacini traccia altrettanti nitidi profili. Si comincia con un «medico naturalista» legato a Turati e all’ambiente della «Critica sociale», Edoardo Bonardi (1860-1919), che non è stato solo un importante primario nell’Ospedale Maggiore ma «per bene cinque volte consecutive» è stato eletto nel Consiglio comunale di Milano e nel ’13 è entrato anche in Parlamento. 
Altrettanto importanti sono le figure di Giuseppe Forlanini (1863-1938), definito da Cosmacini come «un medico tra ospedale e università», sempre pronto a lottare contro la tubercolosi, altrimenti detta la «peste bianca», o quella di Paolo Pini (1875-1945), uno di quei «medici della povera gente», capaci di incarnare «la figura dell’educatore popolare e dell’apostolo umanitario», o quella di Angelo Filippetti (1866-1936), che dopo aver creato, insieme ad altri medici socialisti, la Lega popolare milanese contro l’alcolismo, entra a Palazzo Marino e nel 20 diventa sindaco di Milano. E, in tempi molto più vicini a noi, il «quasi medico» Francesco Scotti (1910-1973). 

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