Risvolto
In occasione del centenario della morte del grande scrittore inglese, un impressionante romanzo distopico che immagina con profetica magia il mondo del Novecento, in cui la Chiesa cattolica viene distrutta dal potere della massoneria. Un'apocalisse moderna.
Scritto nel 1907 - e da allora il più venduto bestseller di christian-fiction della storia - questo romanzo racconta l'ascesa del grande filantropo Julian Felsemburgh, democratico e rassicurante, fautore della pace mondiale, che realizza un mondo ideale con l'avvento di un nuovo umanitarismo che stempera le differenze fra le religiorni e predica la tolleranza. Tutto viene accettato fuorché la Chiesa Cattolica, che viene straziata fin quasi alla sua completa eliminazione.
Dopo una prima fase in cui intraprese il cammino religioso anglicano, Robert Hugh Benson iniziò progressivamente a mettere in discussione il dogmatismo della chiesa anglicana, fino a convertirsi al cattolicesimo.
All'inizio del ventunesimo secolo l'Europa è dominata da governi di stampo massonico e comunista. Il secolarismo ha trionfato definitivamente e le religioni sono decatdute: la sparuta minoranza cattolica superstite ha trionfato definitivamente e le religioni sono decadute: la sparuta minoranza cattolica superstite ha come uniche roccaforti l'Irlanda e Roma, che ha ottenuto l'indipendenza ed è retta dal Papa.
Il dissenso è inesistente, l'eutanasia è pratica diffusa, l'edilizia si sviluppa sottoterra e la lingua internazionale è l'esperanto. Londra è una città silenziosa in cui ogni rumore è attutito dallo strato di gomma che sembra rivestire ogni superficie calpestabile, e a Trafalgar Square troneggia la statua di un massone.
Su questo sfondo s'intrecciano le vite dei due antitetici protagonisti: da una parte Percy Franklin, ambizioso prete cattolico che aspira a una rifondazione della Chiesa, e dall'altra parte Oliver Brand, deputato comunista e convinto anticattolico, figlio della società moderna.
Entrambi assistono con trepidazione alla grande partita sullo scacchiere mondiale che si gioca tra Occidente e Oriente. Quando l'eterno attrito fra i due blocchi sembra sul punto di scoppiare in una guerra di proporzioni inedite, entra in scena Julian Felsemburgh, misterioso poliglotta dal carisma eccezionale che s'impone come mediatore, stabilendo un nuovo ordine mondiale e diventando il dio delle masse: è l'ascesa dell'Anticristo. Nel momento in cui tutte le forze mondiali convergono nell'ultimo scontro con la Chiesa, il mondo sembra prossimo all'Apocalisse.
Ambientato ai nostri giorni ma scritto nel 1907, Il padrone del mondo è al tempo stesso una delle prime distopie moderne e un bestseller assoluto nell'ambito della christian fiction, lodato da Papa Francesco per le sue qualità profetiche.
Robert Hugh Benson (Crowthorne, 1871 - Salford, 1914). Figlio dell'arciverscovo di Canterbury e fratello del prolifico scrittore Edward Frederic Benson, cresce in un contesto familiare estremamente colto. Dopo gli studi a Eton e la laurea al Trinity College di Cambridge entra a far parte della Chiesa anglicana, ma più tardi, in seguito a un cammino molto sofferto, si converte al cattolicesimo: nel 1914 viene ordinato sacerdote nella chiesa di San Silvestro a Roma.
All'interno della sua produzione scritta figurano diversi saggi e romanzi storici di argomento religioso. Il padrone del mondo è la sua opera di maggior successo.
In occasione del centenario della morte del grande scrittore inglese, un impressionante romanzo distopico che immagina con profetica magia il mondo del Novecento, in cui la Chiesa cattolica viene distrutta dal potere della massoneria. Un'apocalisse moderna.
Scritto nel 1907 - e da allora il più venduto bestseller di christian-fiction della storia - questo romanzo racconta l'ascesa del grande filantropo Julian Felsemburgh, democratico e rassicurante, fautore della pace mondiale, che realizza un mondo ideale con l'avvento di un nuovo umanitarismo che stempera le differenze fra le religiorni e predica la tolleranza. Tutto viene accettato fuorché la Chiesa Cattolica, che viene straziata fin quasi alla sua completa eliminazione.
Dopo una prima fase in cui intraprese il cammino religioso anglicano, Robert Hugh Benson iniziò progressivamente a mettere in discussione il dogmatismo della chiesa anglicana, fino a convertirsi al cattolicesimo.
All'inizio del ventunesimo secolo l'Europa è dominata da governi di stampo massonico e comunista. Il secolarismo ha trionfato definitivamente e le religioni sono decatdute: la sparuta minoranza cattolica superstite ha trionfato definitivamente e le religioni sono decadute: la sparuta minoranza cattolica superstite ha come uniche roccaforti l'Irlanda e Roma, che ha ottenuto l'indipendenza ed è retta dal Papa.
Il dissenso è inesistente, l'eutanasia è pratica diffusa, l'edilizia si sviluppa sottoterra e la lingua internazionale è l'esperanto. Londra è una città silenziosa in cui ogni rumore è attutito dallo strato di gomma che sembra rivestire ogni superficie calpestabile, e a Trafalgar Square troneggia la statua di un massone.
Su questo sfondo s'intrecciano le vite dei due antitetici protagonisti: da una parte Percy Franklin, ambizioso prete cattolico che aspira a una rifondazione della Chiesa, e dall'altra parte Oliver Brand, deputato comunista e convinto anticattolico, figlio della società moderna.
Entrambi assistono con trepidazione alla grande partita sullo scacchiere mondiale che si gioca tra Occidente e Oriente. Quando l'eterno attrito fra i due blocchi sembra sul punto di scoppiare in una guerra di proporzioni inedite, entra in scena Julian Felsemburgh, misterioso poliglotta dal carisma eccezionale che s'impone come mediatore, stabilendo un nuovo ordine mondiale e diventando il dio delle masse: è l'ascesa dell'Anticristo. Nel momento in cui tutte le forze mondiali convergono nell'ultimo scontro con la Chiesa, il mondo sembra prossimo all'Apocalisse.
Ambientato ai nostri giorni ma scritto nel 1907, Il padrone del mondo è al tempo stesso una delle prime distopie moderne e un bestseller assoluto nell'ambito della christian fiction, lodato da Papa Francesco per le sue qualità profetiche.
Robert Hugh Benson (Crowthorne, 1871 - Salford, 1914). Figlio dell'arciverscovo di Canterbury e fratello del prolifico scrittore Edward Frederic Benson, cresce in un contesto familiare estremamente colto. Dopo gli studi a Eton e la laurea al Trinity College di Cambridge entra a far parte della Chiesa anglicana, ma più tardi, in seguito a un cammino molto sofferto, si converte al cattolicesimo: nel 1914 viene ordinato sacerdote nella chiesa di San Silvestro a Roma.
All'interno della sua produzione scritta figurano diversi saggi e romanzi storici di argomento religioso. Il padrone del mondo è la sua opera di maggior successo.
Fede e fantasy la fiction torna “Christian”Il classico di Benson, Narnia e i bestseller online Ecco il boom dei romanzi di ispirazione religiosaFRANCESCO PACIFICO Repubblica 19 11 2014
È L’INIZIO del ventunesimo secolo. Il mondo è diviso in due blocchi, Oriente e Occidente, entrambi dotati della pericolosa arma di distruzione di massa Benninschein. Arriva dall’America un misterioso uomo carismatico e unisce il mondo: si chiama Julian Felsenburgh, è l’Anticristo, e portando la pace mondiale porta in realtà la fine della storia, l’apocalisse. Una trama insolita per la fantascienza: si tratta di un romanzo cattolico pubblicato nel 1907, il titolo è Il padrone del mondo , l’autore è Robert Hugh Benson, figlio di un arcivescovo di Canterbury, convertito al cattolicesimo quattro anni prima e divenuto di lì a poco monsignore, cappellano del papa.Dopo un ventesimo secolo che avrebbe visto l’armonica affermazione di marxismo, massoneria, e umanismo, Benson ci fa vivere in un mondo ipertecnologico dove i treni non fanno rumore, Londra è una metropoli sotterranea e l’eutanasia è legale. Il “turbinio vorticoso e trionfante della nuova umanità” è amministrato da governanti che sposano la filosofia dell’umanitarismo: che nella storia di Benson «sta diventando una vera e propria religione (che) ha un credo – “Dio è l’uomo” ».
È L’INIZIO del ventunesimo secolo. Il mondo è diviso in due blocchi, Oriente e Occidente, entrambi dotati della pericolosa arma di distruzione di massa Benninschein. Arriva dall’America un misterioso uomo carismatico e unisce il mondo: si chiama Julian Felsenburgh, è l’Anticristo, e portando la pace mondiale porta in realtà la fine della storia, l’apocalisse. Una trama insolita per la fantascienza: si tratta di un romanzo cattolico pubblicato nel 1907, il titolo è Il padrone del mondo , l’autore è Robert Hugh Benson, figlio di un arcivescovo di Canterbury, convertito al cattolicesimo quattro anni prima e divenuto di lì a poco monsignore, cappellano del papa.Dopo un ventesimo secolo che avrebbe visto l’armonica affermazione di marxismo, massoneria, e umanismo, Benson ci fa vivere in un mondo ipertecnologico dove i treni non fanno rumore, Londra è una metropoli sotterranea e l’eutanasia è legale. Il “turbinio vorticoso e trionfante della nuova umanità” è amministrato da governanti che sposano la filosofia dell’umanitarismo: che nella storia di Benson «sta diventando una vera e propria religione (che) ha un credo – “Dio è l’uomo” ».
Il padrone del mondo , appena ripubblicato da Fazi, è già uscito per i tipi di Fede e Cultura. Entrambe le edizioni sfoggiano il blurb di Papa Francesco: «…una delle mie letture preferite». Cos’ha di attuale oggi questa narrazione dichiaratamente ideologica e confessionale? Il libro è scritto all’inizio del Novecento. Roma è italiana e capitale da pochi decenni e nel 1868, col Non Expedit , papa Pio IX aveva diffidato i cattolici italiani dal partecipare attivamente alla vita politica. La chiesa protestava così contro il trionfo dello stato liberale e risorgimentale. Il modo esplicito, politico in cui Benson si dedica alla messa in guardia del lettore credente produce pagine come questa: «(era) evidente che i cattolici avevano ragione e che la massoneria, almeno nei suoi gradi più alti, era responsabile dello strano movimento che in tutto il mondo si era posto contro la religione».
Benson è un neocattolico che crede nel Cristo che porta la spada: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra: sono venuto a portare non pace, ma spada!» (Matteo 10,34). Tutto il romanzo è pervaso da questa voglia di attaccare un’idea di fede edulcorata e non conflittuale, e di dire che il Dio incarnato è più importante della pace laica, e del progresso che, per l’ortodossia cattolica, confonde e mischia i valori. In un omelia del 2013 in cui rifletteva sull’importanza del romanzo di Benson, papa Francesco diceva che un male della nostra epoca è lo «spirito del progressismo adolescente, secondo il quale, davanti a qualsiasi scelta, si pensa che sia giusto andare comunque avanti piuttosto che restare fedeli alle proprie tradizioni». I valori laici, secondo il papa, sono “valori nominali, non reali”.
Il padrone del mondo racconta l’ineliminabile scomodità del cattolico romano nel mondo secolare, e in questo dunque conserva attualità anche per il lettore laico. La diffidenza di alcune aree della cultura cattolica e di quella cristiana verso il secolo è difficile da cogliere nel romanzo italiano, che ha una tradizione poco antagonista. Se Manzoni è considerato un autore universale, a maggior ragione oggi un autore cattolico difficilmente scrive in maniera apologetica perfino nei libri spirituali. A proposito di Anima Mundi, per esempio, il sito susannatamaro. it rimane sul vago nella pagina dedicata: si parla di “fuoco”, di “voce interiore”, e nel brano estratto offerto ai lettori non c’è presenza di Dio, Cristo, fede, ma dei consigli di suor Irene: si dà un’intercambiabilità non conflittuale fra spirituale e religioso, molto naturale per il lettore italiano. È invece interessante la storia editoriale di Eugenio Corti, scomparso quest’anno, e del suo Il cavallo rosso (edizioni Ares), romanzo intimo- storico che racconta l’Italia dalla seconda guerra al referendum sul divorzio, presentando una visione del mondo che lo ha reso un classico della controcultura cattolica, ristampato in decine di edizioni.
Spostandoci nel mondo anglosassone, variamente cristiano, si scopre un approccio diverso da quello di Benson e Corti. Amazon. com presenta una lista di 100 bestseller di Christian Fiction contemporanea. I titoli compilati fanno scoprire un mondo in cui il desiderio cristiano di non appartenere al secolo crea un mercato e una cultura separati da quelli laici o liberal. I lettori amish, per esempio, possono leggere decine di titoli del genere Amish Romance, o la serie di gialli della Amish Widow, la vedova che con le sue amiche vedove va a caccia di chi le vuole togliere la fattoria. In A Marriage of convenience , di Debra Lynn Collins, si racconta il matrimonio di convenienza fra due cristiani che hanno ereditato la stessa proprietà e che si scoprono sinceramente innamorati. C’è la storia di una famiglia che nei giorni di Pearl Harbor vive la fede e le paure della guerra, ma ci sono anche libri stile “Harmony” come Her Heart, His Home di Kimberly Rae Jordan, dove un vedovo che ritrova la gioia di vivere sposando un’ex ragazza da sempre innamorata di lui. Nel genere Urban Christian Fiction, narrativa metropolitana per minoranze etniche, si racconta un mondo che ha Dio al suo centro. Al dunque c’è la voglia di letteratura pulita, di emozionarsi senza sporcarsi. I dodici volumi ebook della Red hot squeaky clean collection , della Olivia Kimbrell press, raccolgono romanzi di generi vari, soprattutto romance, sotto un titolo che significa “collezione bollenti e pulitissimi”. I cristiani americani prendono il conflitto con il secolo e invece di usare la spada, si ritagliano una nicchia di mercato per coltivare “in pace” i propri valori.
Restano invece un esempio felice di scrittura cristiana, un classico nella formazione sia dei cristiani che dei laici, i libri di C. S. Lewis, che nella prima metà del Novecento, è riuscito a combinare opere narrative direttamente rivolte ai credenti, come le visioni di inferno e paradiso delle Lettere di Berlicche e Il grande divorzio , alcune assolutamente sul confine fra scritto a chiave confessionale, come i romanzi della Trilogia cosmica, per finire con l’altra trilogia, quella più adatta al pubblico laico, Le cronache di Narnia.
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Avvenire 21 gennaio 2015
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