giovedì 4 dicembre 2014

Politica, intellettuali, tv e un dubbio angosciante

La sfera politica contemporanea, come è noto, è legata alla rappresentanza e dunque anche alla rappresentazione (va detto che la rappresentazione è, secondo Heidegger, la modalità in cui si presenta necessariamente l'essere degli enti nella modernità e tanto più nella modernità tecnologizzata: anche questo è noto). Era prevedibile perciò che la vittoria della società dello spettacolo la trasformasse in un reality show permanente. In una messa in scena i cui protagonisti - a qualunque formazione facciano riferimento - non vanno percepiti e considerati come "politici" in senso weberiano ma anzitutto come protagonisti di uno spettacolo mediatico, come personaggi di un'interminabile soap opera che accompagna il nostro invecchiare e che diventano, se sono fortunati, quasi parenti o amici di famiglia.

Dello spettacolo, di conseguenza, la politica segue le leggi. Prima fra tutte, quella secondo cui qualunque notizia dopo poche settimane è ormai logora e qualunque personaggio dopo un anno e rotti viene a noia: la televisione, come ogni dispositivo di rappresentazione, ha bisogno di sollecitare continuamente la curiosità del pubblico e deve quindi bruciare in fretta il proprio materiale umano e rinnovarlo altrettanto in fretta (questo, sia detto en passant, vale anche per gli "esperti", i "tecnici", gli "intellettuali" che periodicamente si cimentano con questo mezzo, utilizzandolo e venendone inevitabilmente utilizzati).

C'è stato così l'anno di sovraesposizione di Monti.
Poi quello di Grillo.
Persino un personaggio insignificante come Bersani è stato per qualche mese sugli altari.
Quasi contemporaneamente, c'è stato anche l'anno di Renzi.
Ne abbiamo già le tasche piene, speriamo.

Adesso con la riesumazione di Salvini - "comunista padano", a suo tempo - impariamo che il ciclo di usura degli interpreti può prevedere anche una variante: il riciclo e l'eterno ritorno dell'uguale.

Questo aspetto purtroppo è molto inquietante.
E se toccasse tornare anche a Bertinotti? Anche solo per un quarto d'ora?
E se davvero Veltroni diventasse Presidente della Repubblica? [SGA].

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