Marco Fraquelli: Altri duci. I fascismi europei tra le due guerre, Mursia
Risvolto
Tutti conoscono la «marcia su Roma», pochi hanno invece sentito
parlare della «marcia su Brno» dei fascisti cechi, della «marcia su
Helsinki» dei fascisti finlandesi, di quella su Kaunas dei fascisti
lituani o di quelle dei fascisti svizzeri su Bellinzona e Berna.
Così come sono sconosciuti al grande pubblico i leader dei movimenti
fascisti minori sorti in Europa tra le due guerre, alcuni dei quali
sono tuttora vere e proprie icone per la destra radicale di mezzo
mondo: l’inglese Oswald Mosley, padre del più celebre Max, potente ex
patron della Formula Uno; monsignor Tiso, vescovo a capo del governo
filonazista della Slovacchia; Ivan Mihailov, l’«Aquila del Pirin», capo
dei fascisti macedoni; e ancora Georges Oltramare, il «piccolo duce di
Ginevra», Marcel Bucard, il «piccolo duce francese», il romeno
Codreanu, il belga Degrelle o lo spagnolo Primo de Rivera.
A queste figure, ai loro movimenti e agli eventi che caratterizzarono
in chiave «fascista» l’Europa tra il 1919 e il 1945 è dedicato questo
saggio che, per la prima volta, affronta una materia trascurata dalla
storiografia italiana.
Il vescovo filonazista e il piccolo duce di Ginevra
di Marco Sartorelli La Stampa TuttoLibri 31.1.15
«Muoio
come martire della legge naturale data da Dio a ciascun popolo di
promuovere la sua libertà e come difensore della civiltà cristiana
contro il comunismo (…). Ho combattuto con tutte le mie forze e il mio
entusiasmo per una Nuova Europa libera dal bolscevismo e dal
capitalismo». E’ il testamento ideologico di Jozef Tiso, impiccato
all’alba del 18 aprile del 1947 nel cortile del tribunale di Bratislava.
Jozef Tiso? Vescovo e capo del governo filonazista slovacco, Tizo era
scappato dal suo paese a marzo del ’45 per rifugiarsi in un convento di
cappuccini a Monaco di Baviera. Gli americani lo catturarono, i cechi lo
processarono e giustiziarono. Nel 1944 riuscì invece la fuga a Georges
Albert Oltramare, (di origine genovese), drammaturgo e giornalista
svizzero che fondò l’Union Nationale. Il programma: combattere i
comunisti, il capitale massonico, gli ebrei e propugnare il
corporativismo. Il motto: «Una dottrina, una fede, un leader». Duemila
aderenti in basco e camicia grigia, 10 seggi nel Gran Consiglio di
Ginevra e per Oltramare l’appellativo di «Piccolo duce di Ginevra».
Due
vite giunte al capolinea. Le racconta in Altri duci. I fascismi europei
tra le due guerre, Marco Fraquelli, studioso della cultura di destra
(da segnalare il Filosofo proibito. Tradizione e reazione nell’opera di
Julius Evola, 1994), in un libro che, come sottolinea l’autore
nell’introduzione, ha un intento «puramente descrittivo (…) che si pone
l’obiettivo di raccontare in una forma ragionevolmente sintetica (…) a
un pubblico di non addetti ai lavori un fenomeno che, pur avendo
caratterizzato un periodo della recente storia europea non sempre ha
trovato uno spazio adeguato nelle trattazioni storiografiche».
Né
Mussolini né Hitler interessano quindi Fraquelli, bensì gli altri leader
di movimenti fascisti cosiddetti minori, che seppero coagulare attorno a
sé adesione (in misura differente e con lasciti differenti), non
riuscendo però a raggiungere il «successo» di fascismo e nazismo nelle
rispettive patrie. Altri duci è un viaggio attraverso l’Europa tra le
macerie del ’19 e quelle del ’45, che farà scoprire quindi il fascismo
italianissimo dell’Albania come la versione macedone di Ivan Mihailov
(«l’ Aquila del Pirin»), l’evanescente esperienza islandese (il Partito
Nazionalista ebbe il picco di 450 iscritti e nelle elezioni non superò
mai i trecento voti) e quella lussemburghese (al termine della II Guerra
mondiale furono eseguite otto condanne a morte e si stima che siano
stati arrestati 10-15 mila collaborazionisti). Altre fortune ebbero - e
hanno nelle contemporanee nostalgie nazionalistiche e nei sempre vivi
populismi - i semi gettati in Romania da Corneliu Zelea Codreanu con la
sua Legione dell’Arcangelo Michele, da Ferenc Szálasi e le sue Croci
Frecciate e dall’inglese Oswald Mosley, leader nerovestito con berretto
militare, calzoni da cavallerizzo e stivali. Ad arricchire il volume, la
prefazione di Giorgio Galli, che colloca rigorosamente Altri duci
nell’analisi della storia contemporanea.
Quell'Europa disunita in nome del fascismoLuca Gallesi
- il Giornale
Ven, 20/02/2015
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