Il cristianesimo postmoderno di Gianni Vattimo
Michele Turrisi, Giornale di filosofia della religione, N. 5, Nuova serie, Gennaio - Febbraio 2015
Nel 1996 con il libro-testimonianza Credere di credere
Vattimo ufficializzava la sua svolta religiosa, una
«ri-cristianizzazione» frutto di una scoperta decisiva. Perché,
attraverso quali vie e con quale esito il principale teorico del pensiero debole
(una filosofia notoriamente diffidente verso le verità assolute)
ritorna al cristianesimo? Ma nella vicenda personale del filosofo si può
riconoscere il modo in cui le Chiese e il cristianesimo si danno
nell’esperienza di molti contemporanei...
Dio: la possibilità buona. Intervista a Giovanni Giorgio
Michele Turrisi, Giornale di filosofia della religione, N. 5, Nuova serie, Gennaio - Febbraio 2015
«Dio:
la possibilità buona» è il titolo di un libro da Lei curato che
presenta un vivace confronto tra il filosofo Gianni Vattimo e il teologo
Carmelo Dotolo. La formula — senz’altro efficace e aderente alla
sensibilità postmoderna — esprime un presupposto condiviso dai suoi
interlocutori?
Sì, sia pure con diverse accezioni. Per Gianni Vattimo Dio resta in una prospettiva orizzontale, rappresenta l’oltre della storia attuale, comunque nella storia. Dio è la forma
di ogni progetto di emancipazione per una umanità storica precisa,
progetto che, perciò, di volta in volta assumerà diversi profili. E
forse questo che dico, per Vattimo, potrebbe rappresentare già una
interpretazione troppo ‘metafisica’, poiché già indicherebbe una qualche
‘struttura’ formale del divenire…
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