mercoledì 14 gennaio 2015
Psiche e temporalità
Risvolto
Che cos’è per l’essere umano il tempo? Qual è il significato che assume
nelle nostre vite? Quanto è rilevante nella definizione delle identità e
delle esperienze di ciascuno? Il tempo sta in rapporto con la
finitudine, caratteristica della mortalità, e insieme con l’infinito, ma
anche con le emozioni, quali il dolore e la gioia. La vita non sarebbe
tale se non fosse cadenzata dal passare delle ore, delle stagioni, delle
età e di quel tempo più personale che non può venire misurato con
esattezza, ma che contribuisce a definire l’esperienza della vita
stessa. Il soggetto non sarebbe insomma tale in assenza di una
traiettoria temporale. Il tempo non casualmente rappresenta un tema
ricorrente in letteratura e in filosofia, e ha una grande importanza
pure nella psicopatologia e nella cura. Nel suo trascorrere condiziona
la vita quotidiana, così come colora le esperienze mistiche che lo
trascendono. È elemento costitutivo dell’identità e permea la coscienza e
l’esistenza di ciascuno. Nel sondare le profondità dell’animo non si
possono dunque trascurare il tempo e l’esperienza diversa che ognuno ne
fa. Può trattarsi di volta in volta di un tempo sospeso, come nel sogno,
o frammentato, come nella memoria lacerata di chi soffre di malattie quali l’Alzheimer; può essere il tempo della noia, per chi si sente paralizzato nel presente, o quello della nostalgia di chi volge lo sguardo
al passato, o ancora dell’attesa di chi guarda avanti, al futuro.
Eugenio Borgna affronta qui un tema cruciale per la comprensione della
psicologia umana, già sfiorato in altri lavori, ma non ancora affrontato
in maniera così approfondita. E lo fa svelando, anche tramite ricordi personali, la natura sfaccettata del tempo, la sua relatività,
le sue infinite declinazioni e insieme la sua qualità di fattore
imprescindibile quando si considerino la natura e la psiche umane.
Senza perdersi al rintocco del tempoMarina Corradi Avvenire 13 gennaio 2015
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