lunedì 12 gennaio 2015
SENZACHIEDEREPERMESSO: il film delle memorie operaie a Mirafiori. Un'iniziativa da sostenere
Pietro Perotti, operaio alla Fiat Mirafiori dal 1969 al 1985, partecipa a tutte le lotte operaieoccupandosi da subito di comunicazione all'interno della fabbrica. Con la sua cinepresa super8riprende situazioni, cortei e picchetti a Mirafiori dal 1974 ad oggi. Grazie a questo materiale inedito il film dipinge un affresco di vita operaia in quella che è stata la più grande fabbrica metalmeccanica d'Europa.
Il documentario racconta il clima di grande partecipazione e condivisione che si respirava nella Torino di quegli anni, dove le conquiste operaie contaminavano e venivano contaminate da ampi strati della società, anche in contrapposizione ad una vulgata dei media che ricorda il decennio delle lotte operaie dal 1969 al 1980 solo per i fatti di terrorismo e per la marcia dei Capi, diventata poi ”la marcia dei quarantamila”, simbolo della sconfitta operaia del 1980.
SENZACHIEDEREPERMESSO ripercorre la ricchezza delle forme di comunicazione espresse direttamente dagli operai, senza mediazioni: dalle dinamiche dei cortei interni con l'autocostruzione di strumenti musicali come fischietti, trombe e tamburi, ai mezzi di comunicazione visiva e scritta come gli adesivi applicati alla catena di montaggio, i manifesti e i giornali murali, per arrivare alle nuove modalità comunicative come i pupazzi in cartapesta, poi gommapiuma, che hanno fatto diventare i cortei “teatro di strada”. Pietro è, all’interno della fabbrica di Mirafiori, punto aggregante e motore di tutte queste forme di comunicazione antagonista, e attraverso le sue invenzioni e realizzazioni diventa l’espressione più completa di quella che era allora “classe operaia più forte del mondo”.
La classe operaia è stata probabilmente il soggetto sociale e politico più importante dell'Italia degli anni '70, anni di grandi turbolenze e di cambiamenti epocali.Il luogo simbolo della classe lavoratrice per eccellenza era Mirafiori, la Fiat di Torino. Era la più grande fabbrica d'Europa, dicevano. Aveva però anche la classe operaia più agguerrita d'Europa, composta da giovani e vecchi piemontesi e dalle decine di migliaia di immigrati che arrivavano da tutte le regioni d'Italia, prevalentemente dal sud. La divisione fra classe lavoratrice, che in quegli anni era essenzialmente classe operaia, e padroni, non è mai stata più netta prima, né dopo quegli anni, in Italia. In quegli anni c'erano i lavoratori, si chiamavano con orgoglio operai ed avevano decisamente una certa classe.
Crediamo che questo progetto andrebbe finanziato il più possibile in maniera militante, come una colletta operaia, da militanti operai, da militanti del cinema e del documentario e da militanti delle verità e delle memorie storiche, o almeno della porzione di verità storica che in SENZACHIEDEREPERMESSO viene mostrata interamente e in modo così naturalmente di parte.
Il film sarà importante, secondo noi, per quanti si riconoscono idealmente in queste immagini, per quanti si ricordano ancora i discorsi di solidarietà e di lotta che si facevano all'epoca e sarà forse ancora più importante per tutti quelli che queste immagini e questi discorsi li scopriranno per la prima volta. Per questo il film va finanziato anche da chi ha creduto in quelle lotte, da chi le ha vissute e da chi oggi vuole impedire che quelle conquiste siano cancellate, per ricordare questa memoria al presente e regalarla al futuro.
Il film deve passare inevitabilmente ancora per diverse fasi di finitura: finitura del montaggio, finitura della grafica, bilanciamento del colore, mix-audio, con persone competenti che organizzino e dirigano tutte le operazioni. Questa raccolta fondi difficilmente basterà per tutto questo: raggiungere l'obiettivo che ci siamo prefissi ci potrebbe consentire almeno di coprire una buona parte delle spese. Dopo, occorre fare il dvd con la grafica e stamparlo, considerando che non ci starebbero male anche delle sottotitolazioni in altre lingue: stiamo parlando della fabbrica e della classe operaia più grande d'Europa, un pezzo importante della storia italiana.
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