sabato 31 gennaio 2015
Un inedito di Dossetti
Risvolto
25 aprile 1962. Agli inizi degli
anni Sessanta, la famosa «apertura a sinistra», giudicata dalle
gerarchie ecclesiastiche contraria sia alla disciplina sia alla dottrina
cattolica, sta invece giungendo a compimento. In tale contesto viene
organizzato nel 1962 un convegno di studi sui rapporti tra stato e
chiesa il cui sostanziale obiettivo è comporre le posizioni. Da Dossetti
ci si attende che dia un contributo al rilancio della presenza dei
cattolici in politica, senza che ciò metta in discussione il magistero
ecclesiastico. Ma l’ex costituente, ormai divenuto monaco e sacerdote,
spiazza tutti con un discorso radicale in cui afferma che il compito
primario del cristiano non è la costruzione della sfera politica, né la
difesa in quell’ambito di verità cattoliche generali, ma è la ricerca
della via della testimonianza evangelica dell’alterità della fede. Fino a
oggi inedito, quel fondamentale discorso dossettiano è ora riproposto
per la cura di Alessandro Barchi che con acribia filologica ne illumina
la genesi. Due saggi di Fabrizio Mandreoli e Paolo Pombeni lo
inquadrano rispettivamente sul versante teologico e su quello storico,
aiutando il lettore a comprendere a fondo questo singolare documento che
segna il distacco di un leader del cattolicesimo politico dal mito
novecentesco del rilievo e della possibilità di una «democrazia
cristiana».
Dossetti, dove sono i politici cristiani?Agostino Giovagnoli Avvenire 31 gennaio 2015
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