martedì 24 marzo 2015

L'omosessualità nel mondo cristiano e islamico medievale: uno studio comparato


Umberto Grassi e Giuseppe Marcocci (a cura di): Le trasgressioni della carne. Il desiderio omosessuale nel mondo islamico e cristiano, Viella

Risvolto
 Questo libro affronta, per la prima volta insieme, la lunga storia dei desideri e delle relazioni omoerotiche e omosessuali nel mondo islamico e cristiano dal medioevo alla prima metà del Novecento.
Attraverso sette saggi, scritti da alcuni tra i maggiori specialisti a livello internazionale, si rintracciano episodi di vita quotidiana e riflessi letterari degli amori tra persone dello stesso sesso nel passato, ricostruendo al contempo le evoluzioni del generale contesto di controllo e repressione in cui si realizzarono.
Al centro del volume non si trova tanto la proposta di una comparazione tra due ambiti storici avvertiti a lungo come in netta contrapposizione tra loro, quanto piuttosto l’ipotesi che proprio le trasgressioni della carne abbiano costituito un inatteso terreno d’incontro e d’interazione tra musulmani e cristiani. Dettero, infatti, corpo a pratiche di tolleranza rimosse e dimenticate, che hanno concorso, tuttavia, a dare forma al complesso mosaico della storia mediterranea. 


I corpi proibiti 
Scaffale. In «Le trasgressioni della carne. Il desiderio omosessuale nel mondo islamico e cristiano», a cura di Umberto Grassi e Giuseppe Marcocci, si indagano le pratiche simboliche e reali dell'omoerotismo nelle civiltà passate 

Marina Montesano, 24.3.2015 

Negli ultimi decenni i queer stu­dies hanno avuto un incre­mento note­vole nel mondo anglo­sas­sone e, a seguire, in quello euro­peo. Allo stesso tempo, il tema dei rap­porti inter­cul­tu­rali fra comunità/etnie/religioni dif­fe­renti, che gli ame­ri­cani soprat­tutto defi­ni­scono «studi post­co­lo­niali», ha cono­sciuto un amplia­mento e l’acquisizione di punti di vista nuovi rispetto al pas­sato. Sono piani che natu­ral­mente si pos­sono intrec­ciare, ma che non sem­pre, di fatto, lo sono, soprat­tutto lì dove l’accademia pre­di­lige ricer­che set­to­riali e non vede di buon occhio gli sfo­ra­menti. Le tra­sgres­sioni della carne. Il desi­de­rio omo­ses­suale nel mondo isla­mico e cri­stiano (Viella, pp. 220, euro 25), a cura di Umberto Grassi e Giu­seppe Mar­cocci, va invece pro­prio in que­sta direzione. 
Come scri­vono i cura­tori nella pre­fa­zione, «il pre­sente volume si pro­pone di per­cor­rere qual­che primo passo lungo que­sto sen­tiero, affron­tando il tema dell’omoerotismo e del desi­de­rio ses­suale nel mondo isla­mico e in quello cri­stiano sul lungo arco dei secoli che vanno dal XII al primo Nove­cento. Si tratta di un espe­ri­mento che muove da un’ipotesi che richie­derà ancora appro­fon­di­menti rispetto alle ana­lisi pro­po­ste nelle pagine che seguono: in un regime di comune, ma certo non iden­tico, divieto di rap­porti car­nali fra per­sone dello stesso sesso, è pos­si­bile che la pra­tica dell’omoerotismo abbia defi­nito uno spe­ci­fico ter­reno di scam­bio e inte­ra­zione tra musul­mani e cri­stiani, rive­lando pro­prio in una dimen­sione clan­de­stina e non priva di peri­coli della vita sociale la capa­cità di supe­rare le molte bar­riere ele­vate dalle rispet­tive religioni?». 
Per farlo si con­fron­tano sette autori/autrici di varia matrice. Nella prima sezione, inti­to­lata «Descri­zione e proi­bi­zione», ci sono le ana­lisi su con­te­sti deter­mi­nati, musul­manni o cri­stiani.
Eve­rett K. Row­son e Selim S. Kuru stu­diano rispet­ti­va­mente, attra­verso fonti pre­va­len­te­mente let­te­ra­rie, l’omoerotismo nelle éli­tes mame­luc­che e in quelle otto­mane, men­tre Gia­como Tode­schini deli­nea in che modo la cul­tura tar­do­me­die­vale ten­desse a trac­ciare un paral­lelo tra la ste­ri­lità delle rela­zioni «con­tro natura» e quella di atti­vità con­si­de­rate «infe­conde» in una società che sem­pre più andava ela­bo­rando un’idea posi­tiva dei ceti eco­no­mi­ca­mente pro­dut­tivi. Infine, Vin­cenzo Lavi­nia mostra l’intreccio fra isla­mo­fo­bia e omo­fo­bia nelle pra­ti­che inqui­si­to­riali dell’Europa moderna. 
Nella seconda sezione, «Inte­ra­zioni e imma­gi­nari», abbiamo invece l’individuazione di luo­ghi di con­fine fra Islam e Cri­stia­nità in cui le rela­zioni omo­ses­suali intra­re­li­giose ser­vono a com­pren­derne dina­mi­che sociali e cul­tu­rali.
È que­sto dun­que lo «spe­ci­fico ter­reno di scam­bio e inte­ra­zione» che ritro­viamo nella Spa­gna del Cin­que e Sei­cento stu­diata da Tomás A. Man­te­cón Movel­lán e nell’ Africa del Nord e nel Por­to­gallo di Luiz Mott. Ma anche in un «luogo» par­ti­co­lare, qual è l’immaginario ero­tico euro­peo dell’età colo­niale del quale scrive Jean-Raphaël Bourge, in cui omo­ses­sua­lità e mondo isla­mico risul­tano spesso stret­ta­mente intrec­ciati. Non biso­gna infatti dimen­ti­care come, se è vero che le vicende vis­sute dal mondo isla­mico in que­sti ultimi decenni por­tano gli occi­den­tali a indi­vi­duare in esso la culla di ogni fana­ti­smo (ses­suale, reli­gioso, ico­no­cla­stico), nei secoli pas­sati l’Islam per gli Euro­pei era soprat­tutto sino­nimo di vizio, lasci­via, lus­su­ria: segno che gli ste­reo­tipi è più facile che cam­bino e non che tramontino. 
Ver­rebbe insomma da dire che Le tra­sgres­sioni della carne si occupa di mar­gini: ses­suali come reli­giosi; senon­ché, se si leg­gono i poe­metti e le liri­che otto­mane ripor­tate da Selim Kuru, dif­fi­cil­mente si può far rien­trare tutto nella cate­go­ria della mar­gi­na­lità; così come il qua­dro del mondo mame­lucco trac­ciato da Eve­rett K. Row­son mette in evi­denza le pra­ti­che fra i ceti diri­genti mame­luc­chi, non in oscuri bas­si­fondi. Che omo­ses­sua­lità e tra­ve­sti­ti­smo fos­sero tutt’altro che mar­gi­nali nelle società del pas­sato è infatti ormai noto, e dun­que non è alla cate­go­ria (o non solo alla cate­go­ria) della mar­gi­na­lità che si deve pen­sare quando li si vuol pren­dere in con­si­de­ra­zione.
Ma c’è di più: par­lare di que­sti feno­meni come di qual­cosa di ogget­tivo, di cui si può trat­tare indi­stin­ta­mente nella Gre­cia antica come nell’Europa con­tem­po­ra­nea risulta oggi, alla luce delle acqui­si­zioni in mate­ria, impos­si­bile. È in que­sto senso che si muove, ci sem­bra, Le tra­sgres­sioni della carne, dove i saggi dei diversi autori, non­ché la bella pre­messa dei cura­tori, ser­vono ad aggiun­gere un tas­sello impor­tante tanto nel set­tore degli studi queer, quanto in quello delle rela­zioni inter­re­li­giose.
È un tra­guardo impor­tante, al quale si dovrà d’ora in poi guar­dare per le ricer­che in entrambi que­sti campi.

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