giovedì 23 aprile 2015
Il carteggio tra Giacomo Leopardi e la sorella
Giacomo e Paolina Leopardi: Il mondo non
è bello se non veduto da lontano. Lettere (1812-1835, Nottetempo
Risvolto
In queste lettere, “la sorella del poeta”,
per citare Virginia Woolf, esce finalmente dall’ombra: non piú solo
appendice biografica alla storia di un fratello straordinario, il
personaggio di Paolina si fa spazio tra queste righe e ci parla di molte
cose: di una prigionia femminile che è fonte di sofferenza e
frustrazione, di una curiosità indomita, di un desiderio di libertà che
diventa viaggio interiore e intellettuale, di un amore fraterno
profondissimo che si incrinerà per gli orientamenti ideologici sempre
piú contrastanti dei due, fino al silenzio. Paolina è per Giacomo
un’interlocutrice colta e vivace, complice e sostenitrice, uno spirito
inquieto esiliato nel polveroso Palazzo Leopardi; e lui tenta di
sostenerla da lontano con le sue bellissime lettere che le aprono il
mondo: le città, le letture, gli incontri, mescolati al fluire della
vita intima e alle “bagattelle” che restituiscono il sapore del
quotidiano. E a emergere da questo dialogo non è soltanto il ritratto di
due “anime” malinconicissime e appassionate, che si specchiano a
distanza, ma anche l’immagine di una società chiusa e dura, alla quale
entrambi tentano caparbiamente di resistere.
Massimiliano Parente - il Giornale Mer, 22/04/2015
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