mercoledì 23 settembre 2015
La Grande Guerra del liberalismo italiano
Francesco Perfetti (a cura di): La Grande Guerra e l'identità nazionale. Il primo conflitto
mondiale nella politica e nelle istituzioni, Le Lettere
Risvolto
La
Grande Guerra comportò per tutti i paesi coinvolti effetti duraturi e
talora dirompenti. Per l’Italia, in particolare essa rappresentò la
conclusione del processo risorgimentale e contribuì a rafforzare, se
non proprio a creare, il sentimento dell’identità nazionale. Essa gettò
anche le premesse per un massiccio ingresso delle masse nella vita
politica del paese, determinò il passaggio da una società ancora rurale a
una società industriale, favorì le migrazioni interne dalla campagna
verso le città e i processi di mobilitazione sociale. Ma soprattutto
segnò il trapasso dall’età dello Stato liberale a una stagione che ne
avrebbe visto la fine con il trionfo dell’autoritarismo. In questo
volume collettaneo è analizzato in una ottica comparata il ruolo dei
parlamenti e dei governi durante la Grande Guerra, è studiata l’immagine
del soldato e del militarismo e sono prese in considerazione le grandi
famiglie politiche – nazionalisti, liberali, cattolici, socialisti,
sindacalisti rivoluzioni – di fronte a un evento di proporzioni mai
viste prima quanto a durata nel tempo, estensione nello spazio,
coinvolgimento delle risorse umane e materiali, sviluppo della ricerca
scientifica e tecnologica per finalità belliche. I saggi sono di Lorenzo
Benadusi, Silvia Capuani, Maurizio Cau, Andrea Guiso, Francesco
Perfetti, Andrea Ungari, Christine Vodovar. - See more at:
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La Grande Guerra
comportò per tutti i paesi coinvolti effetti duraturi e talora
dirompenti. Per l’Italia, in particolare essa rappresentò la conclusione
del processo risorgimentale e contribuì a rafforzare, se non proprio a
creare, il sentimento dell’identità nazionale. Essa gettò anche le
premesse per un massiccio ingresso delle masse nella vita politica del
paese, determinò il passaggio da una società ancora rurale a una società
industriale, favorì le migrazioni interne dalla campagna verso le città
e i processi di mobilitazione sociale. Ma soprattutto segnò il trapasso
dall’età dello Stato liberale a una stagione che ne avrebbe visto la
fine con il trionfo dell’autoritarismo. In questo volume collettaneo è
analizzato in una ottica comparata il ruolo dei parlamenti e dei
governi durante la Grande Guerra, è studiata l’immagine del soldato e
del militarismo e sono prese in considerazione le grandi famiglie
politiche – nazionalisti, liberali, cattolici, socialisti, sindacalisti
rivoluzioni – di fronte a un evento di proporzioni mai viste prima
quanto a durata nel tempo, estensione nello spazio, coinvolgimento delle
risorse umane e materiali, sviluppo della ricerca scientifica e
tecnologica per finalità belliche. I saggi sono di Lorenzo Benadusi,
Silvia Capuani, Maurizio Cau, Andrea Guiso, Francesco Perfetti, Andrea
Ungari, Christine Vodovar.
Secondo l'opinione corrente il primo conflitto mondiale fu una strage inutile, da ricordare con vergogna. Le cose non stanno così: basta osservarle con realismo
Dino Cofrancesco - il Giornale Mar, 22/09/2015
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