Programma
sabato 26 settembre 2015
Per gli studenti: programmi e orari 2015-16 (primo semestre)
Lunedì 5 ottobre cominceranno a Palazzo Albani le lezioni di Storia della filosofia politica (Scienze dell'educazione, curriculum adulti) e di Storia moderna (Formazione primaria). Qui di seguito lo specchietto degli orari e i programmi [SGA].
Quadro complessivo
LUN MART MERC
10 SM SM (seminario) SFP (seminario)
11 SFP
SM SM
12 SFP SFP
SM
13 RICEV RICEV
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Storia della filosofia politica
La democrazia moderna tra conflitto politico-sociale e
conflitto filosofico e culturale
Possiamo
ancora parlare di democrazia in Italia? Mutamenti imponenti hanno svuotato gli
strumenti della partecipazione popolare, favorendo una forma neobonapartistica
e ipermediatica di potere carismatico e spingendo molti cittadini nel limbo
dell’astensionismo o nell’imbuto di una protesta rabbiosa e inefficace. Al
tempo stesso, in nome dell’emergenza economica permanente e della
governabilità, gli spazi di riflessione pubblica e confronto sono stati
sacrificati al primato di un decisionismo improvvisato.
Dietro questi cambiamenti c’è però un
più corposo processo materiale che dalla fine degli anni Settanta ha minato le
fondamenta stesse della democrazia: il riequilibrio dei rapporti di forza tra
le classi sociali, che nel dopoguerra aveva consentito la costruzione del Welfare,
ha lasciato il campo ad una riscossa dei ceti proprietari che nel nostro paese
come in tutto l’Occidente ha portato ad una redistribuzione verso l’alto della
ricchezza nazionale, alla frantumazione e precarizzione del lavoro, allo
smantellamento dei diritti economici e sociali dei più deboli. Intanto,
nell’alveo del neoliberalismo trionfante, si diffondeva un clima culturale dai
tratti marcatamente individualistici e competitivi. Mentre dalle arti
figurative alla filosofia, dalla storia alle scienze umane, il postmodernismo
dilagava, delegittimando i fondamenti e i valori della modernità – la ragione,
l’eguaglianza, la trasformazione del reale… - e rendendo impraticabile ogni
progetto di emancipazione consapevole, collettiva e organizzata.
Programma
1) Stefano G. Azzarà: Democrazia cercasi. Dalla caduta del
Muro a Renzi: sconfitta e mutazione della sinistra, bonapartismo postmoderno e
impotenza della filosofia in Italia, Imprimatur Editore (tranne
introduzione e conclusioni).
2) Ernesto Laclau, Chantal
Mouffe: Egemonia e strategia socialista. Verso una politica
democratica radicale, Genova, Il melangolo, 2011 (le parti da studiare verranno indicate nei primi giorni di lezione).
3) D. Losurdo: Il
revisionismo storico. Problemi e miti, nuova edizione accresciuta (con un
capitolo su N. Ferguson), Laterza 2015 (le parti da studiare verranno indicate
nei primi giorni di lezione).
4) Emiliano Alessandroni: Ideologia e strutture letterarie,
Aracne Editrice (solo la parte sull’ideologia).
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Storia moderna
Friedrich Nietzsche e la politica di massa, dalla Rivoluzione
conservatrice all’individualismo postmoderno
È
la stessa cosa leggere Nietzsche alla fine dell’Ottocento, quando è ancora vivo
il ricordo della Comune di Parigi e i ceti dirigenti tedeschi tremano di fronte
all’avanzata socialista, e leggerlo qualche anno dopo, quando le ambizioni di
una Germania baldanzosa e in impetuosa crescita spostano l’attenzione dalla
lotta di classe interna al conflitto esterno latente con le altre potenze
continentali? Ed è la stessa cosa, infine, leggerlo nel 1919, quando una
sconfitta disastrosa e un cambiamento rivoluzionario di regime hanno mostrato
quanto fosse fragile l’unità del paese?
Arthur
Moeller van den Bruck è il padre della Rivoluzione conservatrice tedesca e le
sue tesi anticipano molte posizioni di autori come Spengler, Heidegger o
Jünger. Nel suo sguardo, il Nietzsche artista e profeta, il genio avanguardistico
che presagisce la nuova cultura europea in gestazione ma che nel suo desiderio
snobistico di distinzione condanna se stesso a decadere con la propria epoca,
rinasce alla svolta del secolo come l’intellettuale che trasvaluta in chiave
metafisica il darwinismo, il filosofo-guerriero che elabora l’ideologia
aggressiva della nuova Germania; per poi, dopo il crollo del II Reich e agli
esordi della Repubblica di Weimar, ripresentarsi come l’improbabile teorico di
un “socialismo spirituale” che ha il compito di integrare in chiave subalterna
la classe operaia e di rinsaldare la compattezza della nazione, preparando le
condizioni per una rivincita militare che diventerà il cavallo di battaglia del
nazismo.
Tre diverse letture di Nietzsche
emergono dunque da tre diversi momenti della storia europea. E sollecitano un
percorso evolutivo del liberalismo conservatore che dalla reazione
aristocratica tardo-ottocentesca verso la società di massa e verso la
democrazia condurrà, nel Novecento, alla Rivoluzione conservatrice e alla sua
pretesa di fondere destra e sinistra e di padroneggiare in chiave reazionaria
la modernità e le masse, il progresso e la tecnica.
Programma
1) Stefano G. Azzarà: Friedrich
Nietzsche dal radicalismo aristocratico alla Rivoluzione conservatrice. Quattro
saggi di Arthur Moeller van den Bruck, Castelvecchi (solo il saggio su
Nietzsche e Moeller; escludere la traduzione dei saggi di Moeller).
2) Stefano G. Azzarà: Un
Nietzsche italiano. Gianni Vattimo e le avventure dell’oltreuomo rivoluzionario,
Manifestolibri (escluse introduzione e appendice).
3) D. Losurdo: Nietzsche
il ribelle aristocratico, Bollati Boringhieri, nuova edizione rivista e
ampliata (le prime 400 pp. per il nuovo ordinamento, le prime 200 per il
vecchio).
4) F. Nietzsche: Genealogia
della morale, Adelphi.
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