sabato 17 ottobre 2015
600mila anni fa a Isernia
di Edoardo Boncinelli Corriere 16.10.15
Ancora
prima della comparsa del Homo sapiens, altri individui del genere Homo
hanno abitato le terre del Molise e, a quanto pare, hanno trovato pane
per i loro denti. Il primo reperto fossile umano testimoniato in Ita-lia
è rappresentato infatti da un dentino di latte di un bambino di 5-7
anni che ha vissuto nel nostro Paese quasi 600.000 anni fa, in un sito
archeologico, Isernia La Pineta, ricco di tesori an-tropologici
testimonianti una cultura molto antica e ben stabilizzata. I parenti del
bimbo che ha perso il dentino erano ancora mol-to primitivi e portatori
di strumenti litici antiquati; non usavano asce e si avvalevano di
pietre scheggiate e molto rudimentalmente levigate. I resti dei grossi
animali che vivevano in quelle zone mostrano però profonde ferite da
taglio. Quegli uomini primitivi in sostanza non se la cavavano tanto
male, né ce la caviamo male noi, loro discen-denti, che siamo stati in
grado di ricostruire tutti questi fatti, arcani e remoti. Quindi quelle
regioni d’Ita-lia erano abitate da uomini resistenti e laboriosi che
riuscivano a sopravvivervi in condizioni quasi dispe-rate. La loro vita
doveva scorrere non molto diver-samente dalla nostra, perché in fondo il
vissuto degli umani è sempre lo stesso: scappare, cacciare,
rac-cogliere, mangiare, riprodursi e proteggere la prole nata più o meno
avventu-rosamente in tempi così duri. Già la prole. Che cosa potevano
fare i ragazzini e le ragazzine? Forse non molto di diverso da ciò che
fanno oggi, e il dentino di latte caduto sta a dimos-trare una
continuità e quasi una quotidianità di quella vita. Mi è da poco nato un
nipotino e in questi giorni ha cominciato a sorridere, cioè a mostrarsi
in tutto e per tutto un essere umano. Ne seguirò presto la trafila che
ho già visto con i miei figli: l’acquisizione del linguaggio, lo stare
in piedi e camminare, esplorare la casa e il resto del mondo,
riconoscersi allo specchio e dire «Io», con tutto ciò che segue. Il
bambino che ha perso il dentino a Isernia tante migliaia di anni fa non
avrà fatto molto di diverso e sarà stato fiero del suo crescere e
diventare adulto, così come alla sua mamma avrà fatto piacere vederlo
arrivare ai 5-7 anni, un’età che non tutti i bimbi raggiungevano allora.
La notizia ha grande impor-tanza scientifica e storica, ma anche una
valenza uma-na quasi inimitabile: il più antico reperto della presen-za
di esseri umani è un dentino di latte di un bam-bino. La scienza, la
storia e la natura umana si compe-netrano in tale evento, il cui
significato poetico va molto oltre quello scientifico. Seguiamo con
simpatia le vicende della scienza e ci scopriremo sempre più umani.
E' il reperto umano più antico rinvenuto nel nostro paese, risale a 600 mila anni fa. Il ritrovamento a Isernia
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