domenica 11 ottobre 2015
Il benvenuto degli uomini alle donne in politica
Filippo Maria Battaglia: Stai zitta e va’ in cucina. Breve storia del maschilismo in politica da Togliatti a Grillo, Bollati Boringhieri, pp. 120, euro 10
Risvolto
A casa sono le regine indiscusse, fuori le
suddite sottomesse. Viste dalla politica, le donne italiane devono
essere così. "La moglie fa la moglie e basta", deve essere "remissiva",
ha molti doveri, pochi diritti e "specifiche attitudini". Se la donna è
emancipata diventa subito di "facili costumi", se è bella "è per questo
che fa carriera", se è brillante non può che essere "abilmente
manovrata". "Stai zitta e va' in cucina" è la storia degli insulti,
delle discriminazioni e dei pregiudizi politici nei confronti delle
donne. Ed è una storia a cui prendono parte quasi tutti: i padri
costituenti e Beppe Grillo, il Pci e Silvio Berlusconi, la Dc e i
partiti laici, i piccoli movimenti e le grandi coalizioni. Da questo
punto di vista, la politica italiana si mostra singolarmente unanime.
Nell'Italia repubblicana la crociata sessista arruola tutti: premier,
segretari di partito, ministri, capi di Stato, giù giù fino all'ultimo
portaborse sconosciuto. Dopo il suffragio universale, "concesso" nel
'45, il maschilismo italico si fa sentire già con la stesura della
Costituzione, per proseguire fino ai giorni nostri, tra appelli,
citazioni sofisticate e insulti da bettola. Dalla battaglia sul divorzio
alle norme contro la violenza sessuale, dall'accesso alla magistratura
al dibattito sulle quote rosa, questo libro è un succinto racconto
storico - incredibilmente attuale -, per capire come si è diffusa e
perpetrata la misoginia politica in uno dei Paesi più maschilisti
d'Europa.
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