mercoledì 28 ottobre 2015
La gratitudine di Soros per la miglior agente a Roma
Una vita per la pace, premiata Emma Bonino
di Mario Platero Il Sole 28.10.15
L’accoppiata è improbabile, George Soros che introduce Emma Bonino e le
consegna il premio ICG per il perseguimento della pace. In realtà i due
si conoscono da 35 anni e hanno ormai un rapporto di amicizia profondo:
«Mi chiese fin dall’inizio di iscrivermi all’internazionale radicale –
racconta Soros, in un affettuoso ricordo dei loro trascorsi – ho sempre
rifiutato, con veemenza. Ma oggi ho una notizia: dopo 35 anni mi sono
iscritto, sono un membro dell’internazionale radicale». La forza di Emma
Bonino è anche in questo segnare un punto con il difficilissimo e
corteggiatissmo George Soros. Il premio è per la sua carriera, per
quello che ha fatto nei decenni per la pace. Soros ricorda la sua
battaglia contro il cancro. E lei punta con l’indice al berretto rosso e
verde che le copre la testa. È energica più che mai, dal podio, da dove
raccoglie l’applauso più caloroso della serata, al tavolo da dove urla
di essere più allegri durante la presentazione del premio ai Nobel per
la pace Beji Caid Essebsi e Rached Ghannouchi.
«Momento difficile mi dice, ma sono ottimista per le zone calde. Sono
preoccupata per l’Europa: la chiusura davanti a un numero limitato di
rifugiati non fa parte della nostra storia di apertura. I voti in
Polonia e in Ungheria preoccupano». Fra gli altri premiati in questa
serata, sponsorizzata tra gli altri dalla Ferrero, c’è Sir Richard
Branson, fondatore di Virgin e del gruppo degli “anziani”, vecchi
politici della prima linea che possono svolgere un ruolo di saggi. Fra
loro c’è Jimmy Carter che proprio l’altro giorno ha scritto un articolo,
una sorta di canto del cigno per proporre una soluzione a cinque: «Ci
vorrà l’impossibile – ha scritto - che Russia, Stati Uniti, Iran, Arabia
Saudita e Turchia si mettano d’accordo». Del resto lui, unico leader
americano ad aver fatto la pace fra Israele e Egitto, ha la credibilità
per poter aprire un spiraglio. La Bonino condivide: «Oggi in Siria si
spara ma arriveremo alla pace. Ci siamo arrivati in altre situazioni che
sembravano impossibili, basti pensare al Kosovo. L’importante è non
dimenticare mai la “società aperta”, che poi, nell’opera di Popper è
forse la tesi più cara al mio vecchio amico George».
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