lunedì 12 ottobre 2015
La resistenza italiana nella guerra totale europea: Vander su Porzûs
Fabio Vander: Porzûs. "Guerra totale" e Resistenza nel Nord-Est, Libreria editoriale goriziana, 2015
fabiovander.blogspot.com
Risvolto
Un
nuovo saggio sulla strage di Porzûs. A settanta anni dai fatti, una
ricostruzione di quello che è stato probabilmente l'episodio più grave e
doloroso della storia della Resistenza Italiana: Il massacro dello
stato maggiore della divisione "Osoppo", da parte di partigiani
comunisti del GAP. Febbraio 1945. Sono gli ultimi, cruenti mesi della
seconda guerra mondiale, in quel Friuli orientale che lo stesso Hitler
aveva staccato dall'Italia (e persino dalla "Repubblica sociale"), per
integrarlo direttamente nel Relch, con il nome di "Litorale adriatico".
Nel pieno dunque della costruzione del "Nuovo Ordine Europeo" nazista e
con la pressione da est della Resistenza jugoslava e dell'URSS nei
Balcani, le tensioni etniche e politiche erano al loro massimo. Uno
scenario di "guerra totale" di cui fenomeni estremi furono l'invasione
dei Cosacchi, la Risiera di San Sabba e le "foibe". La strage di Porzus
si colloca in questo contesto. Nella morsa fra nazismo e comunismo, fra
Resistenza e nazifascismo, fra resistenza italiana e resistenza
jugoslava, fra resistenza comunista e resistenza democratica, fra
comunisti nazionali e comunisti internazionalisti, fra antifascismo e
anticomunismo. Il presente saggio di sforza di tenere insieme tutto
questo, rinunciando sia alle reticenze di certa storiografia
resistenziale, sia ai pregiudizi del cosiddetto "revisionismo".
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