venerdì 23 ottobre 2015
Un'interessante intervista a Massimo Cacciari su Pandora
Un'intervista importante per la ricostruzione di alcuni passaggi storici [SGA].
Posted by Giacomo Bottos e Lorenzo Mesini, Pandora on giovedì, ottobre 15,
Massimo
Cacciari è uno dei protagonisti della vita culturale italiana. Con
questa intervista ci siamo però concentrati su una stagione precedente
del suo impegno politico-filosofico, quella che va dagli anni dagli anni
Sessanta agli anni Ottanta. Le ragioni di questo interesse stanno nella
straordinaria importanza che quella fase assume, sia come periodo di
transizione e di crisi che contribuisce a determinare un assetto del
mondo i cui effetti si dispiegano tuttora, sia per la compenetrazione
tra riflessione teorica e impegno politico che era prerogativa di quella
stagione e che ora pare scomparsa. Le domande mirano dunque
all’approfondimento di questa vicenda storico-teorica e al ruolo che
Cacciari gioca in essa.
L’intervista è a cura di Giacomo Bottos e Lorenzo Mesini.
Lei ha
iniziato il suo percorso intellettuale e politico insieme ai principali
esponenti dell’operaismo italiano (Mario Tronti, Antonio Negri, Alberto
Asor Rosa). Quali sono i motivi per cui a suo parere quella stagione ha
assunto un rilievo filosofico oltre che politico?
Credo che si tratti di questo: si è
trattato dell’ultima stagione in cui è comparso un marxismo creativo.
Non ci si trovava cioè di fronte ad una scolastica marxista ma ad un
pensiero che riprendeva i temi filosofici di Marx. Questo era evidente
in autori come Negri, che provenivano da un percorso di studi sulla
tradizione del pensiero politico, sulla filosofia tedesca tra Otto e
Novecento, sullo storicismo di Dilthey ed altri temi consimili. E questo
vale anche per Tronti, che era stato uno degli ultimi allievi di Ugo
Spirito e aveva iniziato a leggere Marx attraverso quella prospettiva,
da un punto di vista molto lontano da quello gramsciano -per non dire
ovviamente crociano- che andava allora per la maggiore. Si trattava
quindi di una scuola di politica e di filosofia che credo fosse
abbastanza innovativa nel quadro non solo italiano, ma anche europeo.
Non a caso questo filone di studi ebbe poi grande diffusione anche fuori
d’Italia...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento