sabato 30 gennaio 2016

Ancora sull'Orient Express: un thriller storico

Benjamin Monferat (Stephan M. Rother): Lo strano mistero dell' Orient Express, Newton Compton, 576 pagine, 12 euro

Risvolto

Maggio 1940: i carri armati tedeschi si dirigono verso la Francia. Mentre a Parigi la paura dilaga, l’ultimo treno Orient Express parte alla volta di Istanbul. Un viaggio fatale.
Ciascuno dei passeggeri ha la necessità di prendere quel treno, a tutti i costi e per motivi diversi. Un principe dei Balcani vuole recuperare la sovranità del suo Paese. La sua amante ebrea teme per il loro amore e la loro vita, mentre una spia tedesca fa tutto il possibile per proteggerli. Un granduca russo è in fuga e la polizia sovietica gli sta dando la caccia. Un’attrice famosa teme di essere dimenticata più di quanto tema il conflitto. A bordo ci sono agenti di tutte le potenze impegnate in guerra. Ma sul treno c’è anche qualcosa che nessuno sospetta: qualcosa che le truppe di Hitler stanno cercando da tempo. Il viaggio è cominciato con brutti presagi e ogni passaggio di frontiera potrebbe significare la fine. Ciascuno dei passeggeri ha paura di quello che potrà succedere il giorno successivo. E infine, scoppia un terribile incendio. E mentre l’Europa sta sprofondando nel buio, l’Orient Express arde come una torcia, nella notte...


«Sul mio Orient Express viaggia la storia d’Europa» 
Lo storico Stephan Rother confeziona un best seller sulle atmosfere del treno di Agatha Christie «È un simbolo, attraversa un secolo, racconta intrecci d’amore, guerre e lo spettro dell’Olocausto» 

30 gen 2016  Libero MICHELA RAVALICO
A 81 anni dal successo di Agatha Christie, Assassinio sull'Orient express, il mitico vagon lit che collegava Parigi a Costantinopoli, tornaprotagonista di un romanzo storico a firma francese (anche se si tratta di uno pseudonimo) ambientato al principio della seconda guerra mondiale. L'autorediLo stranomistero dell' Orient Express, edito Newton Compton, 576 pagine, 12 euro, è lo storico e romanziere tedesco Stephan M.Rother, che grazie all’approfondita conoscenza della storia contemporaneadipinge unkolossaldicarta incuiamore, guerra, spionaggio scorrono per quasi 600 pagine.  

Gentile Monferrat, come mai ha scelto uno pseudonimo per firmare i suoi libri? Eperché un nome francese? 

«Ho scritto libri e pubblicato ricerche come Stephan M. Rother per più di 15 anni.Tra i miei lavori, quelli di maggior successo, sono risultati i romanzi gialli. L'idea di utilizzare uno pseudonimo è venuta almioeditore. Lo stranomistero dell'OrientExpresshapersonaggi che vengono da tutto il mondo. Per questo abbiamo scelto un nom de plume che suonasse internazionale. Monferatè francese, ma ricorda anche il Monferrato, la regione italiana». 

Welt in flamme, lo strano mistero dell'Orient Express, è un romanzo storico. Cosa è reale, cosa inventato? 

«Lamaggiorpartedeipersonaggi sono inventati, anche se molto influenzati da persone realmente esistite» 

L'OrientExpress è un simbolo del legame tra est e ovest. Collega Parigi, il cuore dell'Europa, a Istanbul, porta dell'Asia e dell'Islam. Mesi fa lanotiziadell'attentato nel centro di Istanbul in cui sono rimasti uccisimolti turisti tedeschi. Cosa ha provato quando ha letto la notizia? 

«Mi ha sconvolto moltissimo. E non era la prima volta, purtroppo. Guardare questi eventi sedutial caldodallapropria poltrona di casa è facile. Ricordo che alcune settimane dopo aver terminato di scrivere il libro è scoppiato il conflitto tra Crimea e Ucraina. Ora sta scrivendo un nuovo romanzo (in Germania uscirà in agosto), ambientato a Parigi. Si intitolerà Der Turm der Welt, la torre del mondo e si svolge durante l'esposizione universale del 1889. Quella in cui fu costruita la Tour Eiffel. Questo romanzo, tratta della minacciadiunattentato terroristico durante l'esibizione, e sembra incredibile che io abbia cominciato a scriverlo ai primi di novembre del 2014...» 


Chi sono i suoi personaggi preferiti nel romanzo? Chi inviterebbe a cena? Ingolf Helmbrecht, che lavora per i servizi segreti tedeschi che durante la guerra tentarono di rovesciare Hitler? O Eva Heilmann, l’amante ebrea del re di Carpazia ? 

«Beh, Ingolf Helmbrecht, col falso nome di LudvigMuller, è uno storico. Io pure lo sono, in qualchemodomi assomiglia e ci troveremmo bene. Machi invitereidecisamente a Sopra, l’Orient Express in un’illustrazione del secolo scorso. A destra, lo storico tedesco StephanM.Rother, che firma i propri gialli best seller sotto lo pseudonimo di Monferat 

cena è la splendida attrice di cinema muto Betty Marshall, quella chepoiavràunarelazione con Carol». 

Carol, re di Carpazia, è un personaggio reale? 

«No, anche perché il regno diCarpazianonesiste. Però conosciamo dai libridi storiaCarol II, rediRomania, che aveva un’amante ebrea, Magda Lupescu. Furonocostrettia scappare dal loro Paese nel 1940 (e viaggiarono anche loro sull' Orient Express)». Agatha Christie è stata la prima ad ambientare un romanzo sull'Orient Express. Ha letto quel libro? Crede di essersi lasciato in qualche modo suggestionare? 

«AgathaChristie, per la verità, arrivò per seconda. Graham Greene scrisse Stamboul Train due anni prima di Assassinio sull'Orient Express. Li ho letti entrambi, ma non c’è alcun influsso sulmio». 

Quali sono i più famosi eventi storici ripresi nel suo libro? 

«Sono numerosi gli episodi di storia vera che arricchiscono la fiction. Per esempio è assolutamente vero che si tratta dell'ultimo viaggio del Simplon Orient Express. Cito anche l'Olocausto, tanto che LudvigMuller ha la missione di contattareunsacerdote latinoamericano amico del Papa permostrargli le foto dei lager; è presente anche la vicenda del complotto controHitler». 

Qual è il suo rapporto, da un punto di vista psicologico e storico, con un passato difficile come ilNazismo? 

«Durantelaguerramiononno partecipò alla costruzione di quei grossi treni nella città di Breslavia. E fece parte della resistenza contro i nazisti, aiutando la gente a scappare. Non l'ho conosciuto, è morto nel 1960, otto anni prima che ionascessi. Mi sonoconfrontato a lungo, come storico, con quei tempi oscuri. Ogni tedesco è costretto a fare i conti con quel passato così ingombrante. Questo libro è un modo per riavvicinarmi a mio nonnoOtto». 

Cosa pensa della crisi umanitaria, dei fatti diColonia e della loro gestione da parte del governo tedesco? 

«Questa crisi è la sfida per la nostra generazione. È una sfida per tutta l'Europa, l'UE avrebbe dovuto dare risposte collettive già da tempo. L'Italia, è stata lasciata sola per anni con gli sbarchi a Pantelleria».

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