Antitrust, Mondadori pronta a vendere Bompiani e Marsilio
ALDO FONTANAROSA Repubblica 20 2 2016
Il Garante della Concorrenza, l’Antitrust, si prepara ad autorizzare l’acquisto della Rcs Libri da parte della Mondadori. Ma il gruppo Berlusconi — anticipa
L’Espresso — dovrà rinunciare ad alcune delle case editrici che le arrivano dalla Rcs Libri. La rinuncia servirebbe a ridimensionare la forza economica del soggetto unitario che nascerà dall’operazione. Mondadori potrebbe lasciare ad altri la casa editrice Marsilio (di cui Rcs Libri controlla al momento il 51%) e la Bompiani.
D’altra parte, la stessa Mondadori ha messo nel conto la rinuncia a questi due marchi. Come le norme permettono, in queste settimane la Mondadori ha proposto all’Antitrust dei “rimedi”. Ha prospettato, cioè, dei correttivi all’operazione che riteneva sufficienti a superare le obiezioni del Garante della Concorrenza. Un deputato della commissione Cultura — che si è appassionato al caso — rivela che la Mondadori ha proposto all’Antitrust “rimedi” di due tipi. I primi sono “comportamentali” e riguardano — ad esempio — il settore delle librerie (la distribuzione) e i diritti degli autori. Ci sono poi “rimedi” più importanti, di tipo strutturale. Ed è qui che Mondadori dà la sua disponibilità a lasciare marchi come Bompiani (tra i primi dieci editori del Paese) e Marsilio (che ha fatturato 9,5 milioni nel 2014). Marsilio e Bompiani verrebbero cedute entro una scadenza che il Garante stesso fisserebbe.
Ora bisognerà capire se queste rinunce saranno sufficienti a convincere l’Antitrust. Il quadro si chiarirà mercoledì 24 febbraio quando i manager e gli avvocati della Mondadori saranno ascoltati dai dirigenti del Garante, a Roma, per l’audizione finale sull’operazione. Subito dopo, il presidente Pitruzzella si riunirà con Gabriella Muscolo, unico commissario operativo in Antitrust dopo l’uscita di scena di Salvatore Rebecchini per fine mandato. Questa riunione a due darà corpo all’orientamento definitivo dell’Antitrust.
La volontà di Pitruzzella peserà molto. Il suo voto vale doppio perché il Garante non va più a tre “pistoni”, non ha più tre membri, ma due soli — Pitruzzella e Muscolo — proprio per l’addio di Rebecchini. Una volta definita la bozza di provvedimento, l’Antitrust la invierà ad un secondo Garante (quello per le Comunicazioni), che ha 45 giorni di tempo per esprimere un parere. E soltanto dopo questo parere, l’Antitrust potrà mettere il timbro dell’ufficialità sulla sua decisione.
E la “sua” Bompiani si sottrae all’abbraccio di Mondadori
Accordo raggiunto: il marchio sarà ceduto, tanti i pretendenti
Mario Baudino Busiarda 25 2 2016
Proprio nel giorno dell’addio, si sta realizzando l’ultimo progetto di Umberto Eco, cui aveva lavorato a lungo con Elisabetta Sgarbi, per sottrarre la «sua» Bompiani all’abbraccio di Mondadori. Ieri l’amministratore delegato di Segrate, Ernesto Mauri, ha indirettamente confermato le indiscrezioni sul verdetto dell’Antitrust, ossia il via libera all’acquisizione di Rcs salvo la cessione di Bompiani e Marsilio. Lo ha detto in un programma televisivo, specificando che «questa ipotesi», qualora si realizzasse, non manderebbe certo all’aria l’incorporazione di Rcs libri. Intanto, l’Autorità per la concorrenza ha annullato l’audizione finale delle parti in causa, dato che l’accordo è ormai raggiunto.
Mondadori è pronta a cedere le due case editrici per ottenere il via libera sul resto. La proposta è stata accettata, e dunque salvo imprevisti dell’ultima ora la prima parte della mega-acquisizione è decisa, anche se ora bisognerà aspettare il parere dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. In caso di esito positivo, il fatturato di Segrate non diminuirebbe in maniera significativa (la stima di Mauri è che Marsilio e Bompiani valgano il 3% del mercato italiano), e il nuovo gigante editoriale resterebbe di gran lunga il primo gruppo con oltre il 30%, tenendo a distanza i concorrenti.
Si apre però un’altra partita, complicata. E riguarda l’acquisto della Bompiani: tra i più attivi ci saranno Elisabetta Sgarbi e la sua cordata, che avevano fondato (con Eco, appunto) la nuova casa editrice, «La nave di Teseo», proprio perché Mondadori si era rifiutata di vendere il marchio di Rcs alla sua storica direttrice. Sarebbe un grande ritorno, da vincitrice. Non ha mai fatto mistero di essere molto interessata, anche se Mauri ha aggiunto, un po’ sibillinamente: «Bompiani è un marchio talmente bello che tutti mi hanno chiamato perché lo vogliono».
«Se le cose andranno per il verso giusto, proveremo a dialogare con la Mondadori - ci dice Elisabetta Sgarbi -. Il nostro obiettivo è di ridare unità al catalogo di Bompiani. Che era poi l’aspirazione di Umberto Eco». Ci sarà battaglia? Soprattutto, ci vorranno parecchi soldi. Tra i possibili compratori potrebbe esserci anche il gruppo Gems, il cui maggior azionista, la famiglia Mauri (da non confondersi con l’ad Mondadori) era imparentata con Valentino Bompiani. Ma anche Giunti, Feltrinelli e forse qualche medio-piccolo possono essere fra i pretendenti. Per la Marsilio invece nessun problema. Il presidente Cesare De Michelis sarebbe pronto a rilevare la quota ex Rcs, proprio come aveva fatto Calasso per l’Adelphi.
Mondadori-Rcs c’è l’accordo. Corsa a tre per la Bompiani
L’Antitrust accetta le nuove condizioni di Segrate. Gems, Giunti e Nave di Teseo vogliono lo storico marchio. Marsilio ai De Michelisdi Raffaella De Santis Repubblica 24.2.16
Il colosso editoriale frutto del matrimonio tra Mondadori e Rcs è nato, ma per esistere dovrà cedere qualche pezzo. L’ultima udienza dell’Antitrust prevista per domani è stata annullata su richiesta di Mondadori, che ha rinunciato al diritto di essere ascoltata. Tradotto significa che l’“affaire” è concluso: Mondadori acquisterà Rcs Libri sottoponendo all’Autorità garante per la concorrenza dei “rimedi” per evitare la posizione dominante sul mercato, primo fra tutti la vendita dei marchi Bompiani e Marsilio. A questi il Garante aggiungerà anche delle condizioni “comportamentali”, dei correttivi di controllo dei rapporti di forza tra il nuovo colosso e le diverse realtà della filiera editoriale. Tra domani e venerdì il provvedimento sarà varato definitivamente, dopodiché l’Agcom avrà 45 giorni di tempo per esprimere il suo parere, comunque non vincolante. Il che significa che entro fine marzo, l’acquisizione,
avvenuta lo scorso ottobre, sarà ufficiale.
Le ipotesi degli ultimi giorni sono state confermate da una dichiarazione rilasciata già nella mattinata di ieri da Ernesto Mauri, amministratore delegato della Mondadori durante la registrazione del programma Rai 2Nex: «C’è la possibilità della dismissione di Marsilio e Bompiani per una quota di mercato che vale il tre per cento» (il 10% in termini di fatturato). E poi: «Bompiani è un marchio talmente bello... e tutti mi hanno chiamato perché lo vogliono ». Dove l’aggettivo “bello”, tradotto in termini economici, significa naturalmente appetibile sul mercato. E infatti i possibili acquirenti raggiunti al telefono non si tirano indietro. Non lo fa Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato di Gems, che ne fa una questione anche sentimentale, di memoria familiare, oltre che economica: «Essendo stata la Bompiani fondata dalla nostra famiglia, non nascondo che siamo interessati». Valentino Bompiani, che creò la casa editrice nel 1929, era il fratello della nonna di Stefano Mauri, lo zio Fabio Mauri dirigeva la Bompiani a Roma, il padre era un distributore di Messaggerie e dunque anche lui aveva a che fare con i libri Bompiani.
Ma quanto costerebbe questo ricongiungimento familiare? Bompiani ha un fatturato che si aggira tra i 15 e i 16 milioni, la sua quota di mercato è del 2%, il prezzo chiesto da Mondadori potrebbe stimarsi verosimilmente tra i 10 e i 12 milioni. Non è detto che l’operazione debba concretizzarsi nell’immediato. La forbice di tempo concessa dall’Antitrust a Mondadori per vendere potrebbe oscillare dai sei ai nove mesi. Per Gems, al di là dell’albero genealogico, vorrebbe dire raggiungere il 14,5% del mercato librario. Un buon incremento, anche se lontano dal 32,5% del nuovo gruppo Mondadori+Rcs (al netto di Bompiani e Marsilio). Il neonato colosso editoriale dominerà incontrastato il mercato dei tascabili, passando dal 47% al 57%, e quello del settore scolastico, saltando dal terzo al primo posto.
Gems naturalmente non è sola a voler accaparrarsi Bompiani. La vorrebbe Giunti, i cui vertici ieri si sono chiusi in un impenetrabile no comment e c’è chi non esclude che anche Feltrinelli ci stia facendo un pensiero. In fila per l’acquisto ci saranno sicuramente tutte le grandi scuderie editoriali, quelle stesse citate in apertura nel documento dell’Antitrust: «Già, oggi, infatti – si legge – circa il 60% del mercato editoriale di “varia” in Italia è rappresentato dai principali gruppi, Mondadori, Rcs, Feltrinelli, Giunti». Gruppi che controllano l’intera filiera del libro, dai diritti d’autore alla vendita, dalla promozione alla distribuzione. Mondadori parte inoltre da un fatturato record, nel 2014, di 1177 milioni.
La questione Marsilio apparentemente sembra meno problematica. Il marchio potrebbe tornare in mano alla famiglia De Michelis, che ne deteneva in Rcs la quota di minoranza del 44%, ceduta al momento in cui Mondadori diventava il nuovo socio di riferimento e che oggi potrebbe essere riacquistata. Luca De Michelis, amministratore delegato, non ne fa mistero: «Marsilio è la storia della nostra famiglia, ci piacerebbe molto che rimanesse a noi. Per noi è importante mantenere un ruolo alla sua direzione». Il marchio veneziano vale l’1% delle quote di mercato.
Che una piccola casa indipendente possa rientrare nella partita è chiaramente da escludersi. La portata economica dell’operazione è all’altezza solo di grandi concentrazioni editoriali. In mare c’è però ormai la Nave di Teseo ed anche Elisabetta Sgarbi, ex direttore editoriale di Bompiani, ha qualcosa da dire in proposito: «Se ci fosse un fondamento in queste voci, se si dovesse aprire una prospetti- va, proveremmo a dialogare con la Mondadori. La Nave di Teseo nasceva anche perché potesse farsi parte attiva nell’istruttoria dell’Antitrust e perché potesse ricongiungersi alla Bompiani. Non c’è nessun editore in Europa e Stati Uniti che superi la quota del 24% del mercato della nazione di riferimento ». E sulla possibilità concreta di tirare fuori i soldi per riacquistare la Bompiani, precisa: «Tenteremo di ridare unità al catalogo, perché anche questo era un auspicio di Umberto Eco». Ieri c’è stato a Milano il funerale di Eco, ma le leggi del mercato sono spietate e si sa che i diritti delle sue opere fanno gola: «Eco ha dato disposizione che alla loro scadenza vadano alla Nave. Il suo è stato un gesto straordinario, non diretto contro la Mondadori, ma per la libertà, contro le concentrazioni editoriali».
In ogni caso per Ernesto Mauri la partita Bompiani-Marsilio è chiusa e il suo commento è lapidario: «Abbiamo preso il rischio di ridurre il perimetro», dice. E aggiunge: «Ce ne faremo una ragione».
L’Antitrust a Mondadori “Par condicio nelle librerie” ALDO FONTANAROSA Reoybblica 26 2 2016
Ecco il testo finale del Garante: 15 mesi per vendere Bompiani anche tramite un fiduciario e nessuna prelazione sui nuovi titoli
Se siete interessati a comprare la casa editrice Marsilio, il marchio collegato Sonzogno, il gioiellino Bompiani, non dovrete aspettare all’infinito. Il Garante della Concorrenza ha deciso che la Mondadori — se vuole ultimare l’acquisto del suo principale concorrente, la Rcs Libri — debba vendere queste tre entità in modo “efficace”, in tempi “celeri” e certi. Marsilio e Sonzogno saranno cedute entro un anno, Bompiani in massimo 15 mesi.
Per prima, la Mondadori ha dato la disponibilità a rinunciare a queste tre storiche proprietà della Rcs Libri, che hanno in mano almeno fino al 5 per cento del mercato e pesano nei segmenti della “narrativa, della saggistica, dei tascabili e degli ebook”. Ma il gruppo Berlusconi reclamava tempi più comodi e condizioni più blande per la loro alienazione. Il Garante della Concorrenza accorcia questi tempi e stringe i bulloni delle condizioni.
In particolare, ha stabilito che la Mondadori abbia un primo bonus di sei mesi (su Marsilio e Sonzogno) e di nove mesi (su Bompiani) per cercare liberamente un compratore. Se fallirà la ricerca (beninteso tra aziende che non abbiano link anche solo indiretti con la Mondadori stessa o con Fininvest), allora la cessione dovrà essere tentata da un “fiduciario”. Questo uomo di fiducia, che potrà chiudere l’operazione in altri tre mesi, da subito agirà come pilotato dal Garante. Intanto gestirà Marsilio, Sonzogno e Bompiani in modo autonomo dalla Mondadori prima della loro cessione ad altri. E non potrà porre alcuna condizione alla vendita (tipo, un prezzo minimo). La Mondadori e il compratore — quando arriverà — avranno infine altri tre mesi per il closing, per l’ultima definitiva firma sul contratto. Questi tempi e queste condizioni si ricavano dalla bozza di decisione che il Garante della concorrenza ha ultimato sulla concentrazione tra Mondadori e la Rcs Libri. Bozza che ieri è stata esaminata dai rappresentanti di un altro Garante — quello per le comunicazioni — chiamato a un parere. Dalla bozza si ricava una novità importante anche per gli autori dei libri. Per i prossimi tre anni, la Mondadori rinuncerà a pretendere dagli scrittori sotto contratto una opzione, una prelazione sui loro libri e contratti futuri. Questa rinuncia — proposta dalla Mondadori e approvata dal Garante della concorrenza — riguarderà sia i contratti in essere sia quelli firmati in futuro. È scatterà sei mesi dopo il definitivo varo del provvedimento del Garante.
Pur di avere il via libera all’acquisizione della Rcs Libri, la Mondadori permetterà a qualsiasi altro editore la vendita del suo catalogo di ebook «a condizioni eque, non discriminatorie e trasparenti ». Il Garante approva, ma estende l’obbligo a tre anni e sei mesi. Stessa maxi durata per un altra proposta della Mondadori che permetterà a qualsiasi società della grande distribuzione di proporre i libri di casa Berlusconi alle stesse condizioni di favore che ha la società di Segrate, Mach2. Stesso meccanismo — con Mondadori che ha proposto e il Garante che perfeziona — sulla visibilità delle opere di altri editori nei punti vendita di Segrate. Editori terzi vedranno i loro volumi esposti in vetrina o nei corridoi delle librerie con la stessa cura dei titoli del gruppo Mondadori. Il rapporto sarà di al massimo 60 per quest’ultimo e 40 per gli altri editori.
La Mondadori promuoverà editori emergenti e indipendenti durante la manifestazione “Più libri, più liberi” con un assegno da 150 mila euro. Il Garante chiede che l’impegno duri almeno tre anni, con uno stanziamento a crescere. Prevista infine una mega donazione di opere in favore di scuole, ospedali, carceri minorili, biblioteche pubbliche.
Mondadori-Rcs c’è l’accordo. Corsa a tre per la Bompiani
L’Antitrust accetta le nuove condizioni di Segrate. Gems, Giunti e Nave di Teseo vogliono lo storico marchio. Marsilio ai De Michelisdi Raffaella De Santis Repubblica 24.2.16
Il colosso editoriale frutto del matrimonio tra Mondadori e Rcs è nato, ma per esistere dovrà cedere qualche pezzo. L’ultima udienza dell’Antitrust prevista per domani è stata annullata su richiesta di Mondadori, che ha rinunciato al diritto di essere ascoltata. Tradotto significa che l’“affaire” è concluso: Mondadori acquisterà Rcs Libri sottoponendo all’Autorità garante per la concorrenza dei “rimedi” per evitare la posizione dominante sul mercato, primo fra tutti la vendita dei marchi Bompiani e Marsilio. A questi il Garante aggiungerà anche delle condizioni “comportamentali”, dei correttivi di controllo dei rapporti di forza tra il nuovo colosso e le diverse realtà della filiera editoriale. Tra domani e venerdì il provvedimento sarà varato definitivamente, dopodiché l’Agcom avrà 45 giorni di tempo per esprimere il suo parere, comunque non vincolante. Il che significa che entro fine marzo, l’acquisizione,
avvenuta lo scorso ottobre, sarà ufficiale.
Le ipotesi degli ultimi giorni sono state confermate da una dichiarazione rilasciata già nella mattinata di ieri da Ernesto Mauri, amministratore delegato della Mondadori durante la registrazione del programma Rai 2Nex: «C’è la possibilità della dismissione di Marsilio e Bompiani per una quota di mercato che vale il tre per cento» (il 10% in termini di fatturato). E poi: «Bompiani è un marchio talmente bello... e tutti mi hanno chiamato perché lo vogliono ». Dove l’aggettivo “bello”, tradotto in termini economici, significa naturalmente appetibile sul mercato. E infatti i possibili acquirenti raggiunti al telefono non si tirano indietro. Non lo fa Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato di Gems, che ne fa una questione anche sentimentale, di memoria familiare, oltre che economica: «Essendo stata la Bompiani fondata dalla nostra famiglia, non nascondo che siamo interessati». Valentino Bompiani, che creò la casa editrice nel 1929, era il fratello della nonna di Stefano Mauri, lo zio Fabio Mauri dirigeva la Bompiani a Roma, il padre era un distributore di Messaggerie e dunque anche lui aveva a che fare con i libri Bompiani.
Ma quanto costerebbe questo ricongiungimento familiare? Bompiani ha un fatturato che si aggira tra i 15 e i 16 milioni, la sua quota di mercato è del 2%, il prezzo chiesto da Mondadori potrebbe stimarsi verosimilmente tra i 10 e i 12 milioni. Non è detto che l’operazione debba concretizzarsi nell’immediato. La forbice di tempo concessa dall’Antitrust a Mondadori per vendere potrebbe oscillare dai sei ai nove mesi. Per Gems, al di là dell’albero genealogico, vorrebbe dire raggiungere il 14,5% del mercato librario. Un buon incremento, anche se lontano dal 32,5% del nuovo gruppo Mondadori+Rcs (al netto di Bompiani e Marsilio). Il neonato colosso editoriale dominerà incontrastato il mercato dei tascabili, passando dal 47% al 57%, e quello del settore scolastico, saltando dal terzo al primo posto.
Gems naturalmente non è sola a voler accaparrarsi Bompiani. La vorrebbe Giunti, i cui vertici ieri si sono chiusi in un impenetrabile no comment e c’è chi non esclude che anche Feltrinelli ci stia facendo un pensiero. In fila per l’acquisto ci saranno sicuramente tutte le grandi scuderie editoriali, quelle stesse citate in apertura nel documento dell’Antitrust: «Già, oggi, infatti – si legge – circa il 60% del mercato editoriale di “varia” in Italia è rappresentato dai principali gruppi, Mondadori, Rcs, Feltrinelli, Giunti». Gruppi che controllano l’intera filiera del libro, dai diritti d’autore alla vendita, dalla promozione alla distribuzione. Mondadori parte inoltre da un fatturato record, nel 2014, di 1177 milioni.
La questione Marsilio apparentemente sembra meno problematica. Il marchio potrebbe tornare in mano alla famiglia De Michelis, che ne deteneva in Rcs la quota di minoranza del 44%, ceduta al momento in cui Mondadori diventava il nuovo socio di riferimento e che oggi potrebbe essere riacquistata. Luca De Michelis, amministratore delegato, non ne fa mistero: «Marsilio è la storia della nostra famiglia, ci piacerebbe molto che rimanesse a noi. Per noi è importante mantenere un ruolo alla sua direzione». Il marchio veneziano vale l’1% delle quote di mercato.
Che una piccola casa indipendente possa rientrare nella partita è chiaramente da escludersi. La portata economica dell’operazione è all’altezza solo di grandi concentrazioni editoriali. In mare c’è però ormai la Nave di Teseo ed anche Elisabetta Sgarbi, ex direttore editoriale di Bompiani, ha qualcosa da dire in proposito: «Se ci fosse un fondamento in queste voci, se si dovesse aprire una prospetti- va, proveremmo a dialogare con la Mondadori. La Nave di Teseo nasceva anche perché potesse farsi parte attiva nell’istruttoria dell’Antitrust e perché potesse ricongiungersi alla Bompiani. Non c’è nessun editore in Europa e Stati Uniti che superi la quota del 24% del mercato della nazione di riferimento ». E sulla possibilità concreta di tirare fuori i soldi per riacquistare la Bompiani, precisa: «Tenteremo di ridare unità al catalogo, perché anche questo era un auspicio di Umberto Eco». Ieri c’è stato a Milano il funerale di Eco, ma le leggi del mercato sono spietate e si sa che i diritti delle sue opere fanno gola: «Eco ha dato disposizione che alla loro scadenza vadano alla Nave. Il suo è stato un gesto straordinario, non diretto contro la Mondadori, ma per la libertà, contro le concentrazioni editoriali».
In ogni caso per Ernesto Mauri la partita Bompiani-Marsilio è chiusa e il suo commento è lapidario: «Abbiamo preso il rischio di ridurre il perimetro», dice. E aggiunge: «Ce ne faremo una ragione».
L’Antitrust a Mondadori “Par condicio nelle librerie” ALDO FONTANAROSA Reoybblica 26 2 2016
Ecco il testo finale del Garante: 15 mesi per vendere Bompiani anche tramite un fiduciario e nessuna prelazione sui nuovi titoli
Se siete interessati a comprare la casa editrice Marsilio, il marchio collegato Sonzogno, il gioiellino Bompiani, non dovrete aspettare all’infinito. Il Garante della Concorrenza ha deciso che la Mondadori — se vuole ultimare l’acquisto del suo principale concorrente, la Rcs Libri — debba vendere queste tre entità in modo “efficace”, in tempi “celeri” e certi. Marsilio e Sonzogno saranno cedute entro un anno, Bompiani in massimo 15 mesi.
Per prima, la Mondadori ha dato la disponibilità a rinunciare a queste tre storiche proprietà della Rcs Libri, che hanno in mano almeno fino al 5 per cento del mercato e pesano nei segmenti della “narrativa, della saggistica, dei tascabili e degli ebook”. Ma il gruppo Berlusconi reclamava tempi più comodi e condizioni più blande per la loro alienazione. Il Garante della Concorrenza accorcia questi tempi e stringe i bulloni delle condizioni.
In particolare, ha stabilito che la Mondadori abbia un primo bonus di sei mesi (su Marsilio e Sonzogno) e di nove mesi (su Bompiani) per cercare liberamente un compratore. Se fallirà la ricerca (beninteso tra aziende che non abbiano link anche solo indiretti con la Mondadori stessa o con Fininvest), allora la cessione dovrà essere tentata da un “fiduciario”. Questo uomo di fiducia, che potrà chiudere l’operazione in altri tre mesi, da subito agirà come pilotato dal Garante. Intanto gestirà Marsilio, Sonzogno e Bompiani in modo autonomo dalla Mondadori prima della loro cessione ad altri. E non potrà porre alcuna condizione alla vendita (tipo, un prezzo minimo). La Mondadori e il compratore — quando arriverà — avranno infine altri tre mesi per il closing, per l’ultima definitiva firma sul contratto. Questi tempi e queste condizioni si ricavano dalla bozza di decisione che il Garante della concorrenza ha ultimato sulla concentrazione tra Mondadori e la Rcs Libri. Bozza che ieri è stata esaminata dai rappresentanti di un altro Garante — quello per le comunicazioni — chiamato a un parere. Dalla bozza si ricava una novità importante anche per gli autori dei libri. Per i prossimi tre anni, la Mondadori rinuncerà a pretendere dagli scrittori sotto contratto una opzione, una prelazione sui loro libri e contratti futuri. Questa rinuncia — proposta dalla Mondadori e approvata dal Garante della concorrenza — riguarderà sia i contratti in essere sia quelli firmati in futuro. È scatterà sei mesi dopo il definitivo varo del provvedimento del Garante.
Pur di avere il via libera all’acquisizione della Rcs Libri, la Mondadori permetterà a qualsiasi altro editore la vendita del suo catalogo di ebook «a condizioni eque, non discriminatorie e trasparenti ». Il Garante approva, ma estende l’obbligo a tre anni e sei mesi. Stessa maxi durata per un altra proposta della Mondadori che permetterà a qualsiasi società della grande distribuzione di proporre i libri di casa Berlusconi alle stesse condizioni di favore che ha la società di Segrate, Mach2. Stesso meccanismo — con Mondadori che ha proposto e il Garante che perfeziona — sulla visibilità delle opere di altri editori nei punti vendita di Segrate. Editori terzi vedranno i loro volumi esposti in vetrina o nei corridoi delle librerie con la stessa cura dei titoli del gruppo Mondadori. Il rapporto sarà di al massimo 60 per quest’ultimo e 40 per gli altri editori.
La Mondadori promuoverà editori emergenti e indipendenti durante la manifestazione “Più libri, più liberi” con un assegno da 150 mila euro. Il Garante chiede che l’impegno duri almeno tre anni, con uno stanziamento a crescere. Prevista infine una mega donazione di opere in favore di scuole, ospedali, carceri minorili, biblioteche pubbliche.
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