lunedì 15 febbraio 2016
Una riunione di Democrazia Proletaria. Diliberto si riprende Taxidermia Comunista con nuovi compari
Il mai rimpianto sen. Giannini - campione mondiale di nichilismo
politico impastato di una soporifera retorica scarlatta in cui nemmeno
lui crede - pugnala alle spalle i suoi compagni dell'Ernesto. E dopo una
decina di giravolte in cui ha sostenuto tutto e il suo contrario
dimostra che uno non va con Diliberto se non è fatto della stessa pasta centrosinistra.
Mi spiace per i compagni dell'Ernesto-Marx XXI, dei quali posso immaginare la delusione umana e politica.
Ci hanno provato e adesso vanno incoraggiati a mettere la loro
esperienza e la loro competenza a disposizione di un processo di cui è
difficile oggi vedere le condizioni ma che non può prescindere dal loro
contributo.
L'errore peggiore che potrebbero fare è incaponirsi
in un'inutile battaglia interna. Retrospettivamente, è stato già poco
serio litigare per 15 anni con Bertinotti. Passare il resto della vita a
combattere Diliberto e Palermi sarebbe grottesco e umiliante anzitutto
per la loro storia, mentre c'è molto di meglio e di più divertente da
fare.
Purtroppo non ci sono le condizioni per una ricomposizione
politica. Muovendo da due presupposti - la rottura del centrosinistra in
tutte le sue forme e la critica dell'imperialismo e dell'eurocentrismo -
è possibile però fare un lavoro culturale che in questo momento è
prioritario.
Di Brioscino che invita Fassina per farsi dire di sciogliere il partito, inutile parlare [SGA].
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