
sabato 24 febbraio 2018
"Da Evola a Mao": rozzobrunismo e fronte trasversale "oltre destra e sinistra" nel dopoguerra italiano

Risvolto
Sinistra
Nazionale e Ordine Nuovo, Nuova Repubblica di Pacciardi e i suoi
ragazzi di Primula Goliardica: quale il filo rosso che accomuna gruppi
così diversi per estrazione e provenienza ideologica, aspirazioni e
ambizioni?
Se negli anni Cinquanta tale ribellismo abbraccia inevitabilmente le
radici sociali del fascismo e della Rsi o lo spiritualismo di stampo
evoliano, evocando prospettive e soluzioni tra loro accomunate da un
forte intransigentismo nei confronti della linea politica della Fiamma,
gli anni Sessanta non necessariamente portano ad analoghe conclusioni e a
sbocchi della stessa natura. I temi di politica estera dividono e
infiammano i giovani estremisti i quali, a partire dalle riflessioni
antimperialiste in chiave europea di Jean Thiriart e la sua Giovane
Europa avviano e per certi versi continuano un percorso
politico-culturale che, passando per l’esperienza di Primula Goliardica,
il gruppo giovanile di Nuova Repubblica, porterà alla nascita del
movimento più controverso della contestazione studentesca: Lotta di
Popolo.
Sono in buona parte i giovani provenienti dalle file del ribellismo di destra che, nell’ottica del superamento
della polemica fascismo-antifascismo, furono attratti dalla battaglia
antipartitocratica e presidenzialista del movimento capitanato
dall’antifascista Randolfo Pacciardi. Sui giovani in generale ma su
quelli di Primula in particolare, Pacciardi punta fortemente per
riuscire a dimostrare la forza e la vitalità del suo movimento; tra di
essi molti non si riconoscono nelle posizioni atlantiche e
filoisraeliane del suo leader e si immergono nella contestazione
studentesca sin da Valle Giulia. Tale gruppo, la cui genesi non può
prescindere dall’esperienza del Movimento Studentesco di Giurisprudenza
romano, nell’ottica antiborghese e antimperialista, elaborerà un
originale mix di idee in cui l’Europa diventa il faro dei movimenti di
liberazione nazionale e i nemici assoluti sono l’Urss, gli Usa e i suoi
fedeli alleati come Israele.
È il popolo che irrompe sulla scena, diventando il perno della storia e
di tale cambiamento: i “nazimaoisti” di Olp, nella loro audace
elaborazione di stampo profondamente antiborghese, evocano, rivisti e
corretti, temi già cari al socialismo nazionale, e richiamano la visione
geopolitica della Giovane Europa, che non può non prescindere
dall’esperienza antisistema di Primula per andare a formare un bagaglio
culturale e di valori il quale, dopo aver trovato ascolto nel corso
degli anni in ambienti trasversali, ancora oggi, ottiene spazio in
significativi movimenti, riviste e giornali.
L’Autore:
Alfredo Villano, laureatosi a Pisa con una tesi sulle origini del
Movimento Sociale Italiano, pubblica nel 2008 L’ultima legione nera. Il
movimento “Ordine Nuovo” tra tradizione e rivoluzione (1954-1973), prima
analisi del movimento di estrema destra Ordine Nuovo al quale segue,
nel 2011 Rodolfo Graziani fascista conteso. Il difficile rapporto con il
Msi, gli sfuggenti contatti con il Pci, l’evoluzione del combattentismo
“nero” (1947-1962). Nel 2015 è autore di un saggio intitolato Il
fascino di Pacciardi sui giovani neofascisti.
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