
sabato 24 febbraio 2018
I "barbari" e la civiltà greco-romana: Bruno Dumézil e altri

Bruno Dumézil (a cura di): I barbari, Leg, pagg. 106, euro 14
Risvolto
Il concetto di barbarie è di difficile definizione: esso infatti è
mutevole perché cambia in base a chi osserva un modo di vita e lo
qualifica come differente e inferiore. Differenze climatiche,
geografiche e comportamentali hanno concorso nel mondo antico alla
costruzione di barriere, di scissioni che frequentemente avevano una
base etnica e talvolta razzista. Sono tuttavia numerose le sfumature con
cui i greci prima e poi i romani si relazionarono con questi popoli
posti al di fuori del mondo considerato civile: al disprezzo spesso si
alterna l'ammirazione, per il vigore fisico e il coraggio, la supposta
assenza di vizi e l'attitudine alla libertà. Si trattava di realtà che
dunque percepivano con forza una reciproca alterità ma che non furono
mai davvero impermeabili in nessun momento della loro storia, e
particolarmente in quei secoli complessi e affascinanti che
costituiscono la tarda antichità e l'alto medioevo. Bruno Dumézil,
insieme a Sylvie Joye, Charlotte Lerouge-Cohen e Liza Mér, percorre
l'avvincente storia dei rapporti tra la civiltà greco-romana e "i
barbari", proseguendo con la caduta dell'Impero Romano e l'alto
medioevo, per arrivare poi alle interpretazioni moderne e contemporanee
in pagine che ricordano ipotesi e spunti dei grandi storici e presentano
le più recenti prospettive della storiografia.
Un saggio a più mani per scoprire come si è evoluto il nostro rapporto verso i «selvaggi»
Matteo Sacchi Gironale - Ven, 23/02/2018
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