Lo scontro titanico tra Marco Rizzo e PAP (che pure condividono una piattaforma economicista e eurofoba e che in passato si erano persino incontrati dando vita per qualche minuto al pluricefalo Mostro Carizzo) è un'ulteriore illustrazione di come il nostro movimento concluda male male la propria pur nobile storia.
In questa comica finale si confrontano infatti due errori, quello di una politica di genere di ispirazione postmoderna e differenzialista, incapace di afferrare la situazione concreta e di subordinare il proprio interesse particolare a un interesse più generale; e quello di una variante settaria e primitivistica del marxismo, che nega in toto la questione di genere per via di una concezione da caserma e in realtà premarxiana del socialismo.
Nello specifico, però, il secondo errore è molto più grave del primo ed è esemplificatore della deriva socialsciovinista e rozzobruna di una parte del fu movimento comunista italiano, subalterna alle destre particolariste liberalconservatrici tanto quanto i dirittumanisti sono subalterni alle destre universaliste liberaldemocratiche.
Qui la mia pacata risposta all'ex apprezzato collaboratore dell'indimenticabile Armando Cossutta nonché bombardatore di Belgrado e estimatore di Romano Prodi.
Qui sotto la mia pacata risposta all'ex apprezzato collaboratore dell'indimenticabile Armando Cossutta (devo avvisare che purtroppo conosco il soggetto dal 1997).
Intanto, mentre
la sinistra italiana è scomparsa e anche i comunisti sono fermi a
rincorrere i fantasmi del passato e passano il tempo a dividersi e
litigare tra loro, la borghesia di tutto il mondo ha già le idee chiare e
riflette e lavora oggi per continuare a comandare e per plasmare il
futuro.
Il segretario generale della NATO Stoltenberg,
intervistato da Repubblica - il giornale dell'ala universalista
liberaldemocratica della borghesia italiana - disegna per il mondo
intero un futuro di controllo militare diretto che è uno scenario assai
più concreto e pericoloso della futile "biopolitica" dell'Italian
Theory.
Uno scenario, oltretutto, che è direttamente collegato
alla catena di comando imperialista e che ci fa capire molto del mondo
che verrà. [SGA].
Marco, sei veramente inqualificabile. Usi una cazzata per dire una cazzata peggiore in quanto infinitamente più di destra.
La compagna di PAP dimostra di non aver compreso la contraddizione principale e di non aver capito che la contraddizione di genere in questo momento è subordinata a una contraddizione più importante; ma tu non la attacchi non per questa ragione, che avresti potuto spiegare con parole semplici e senza offendere nessuno come ho fatto io: tu - che oltretutto commetti il medesimo errore infantilistico perché in questa situazione concreta anteponi una immaginaria lotta di classe all'emergenza sanitaria, dimostrando di non conoscere la dialettica molto più di quella compagna che è assai più giovane e con meno esperienza politica di te - la attacchi semmai perché non consideri affatto la questione femminile come una contraddizione, in quanto non la riconosci, in quanto nella tua incultura e nella tua mentalità primitivistica hai una visione stereotipata della donne, e ritieni il movimento di emancipazione femminile come una distrazione o persino come quinta colonna del capitale.
Nel far ciò, non comprendi nemmeno come la protesta fuori luogo di quella compagna nascondesse in forme certamente sbagliate ciò che è in ogni caso la protesta verso un universalismo che viene percepito come ancora limitato e la richiesta di una forma di universalismo più ampia e inclusiva, capace di comprendere anche le specifiche istanze femminili.
Marx e Engels, Lenin e Stalin, si rivoltano nella tomba e se potessero ti sommergerebbero di pernacchie.
Di solito non vengo mai a romperti le palle perché mi vergogno per te e per quello che dici e finisco per perdere fiducia nel genere umano e nella nostra storia, ma a tutto c'è un limite.
Il messaggio alla Classe Operaia in veste di Segretario Galattico che girava qualche giorno fa era esilarante come caricatura del comunista trinariciuto degli anni Cinquanta; questa uscita è invece penosa e ti dipinge per intero per quel che sei, rendendo evidente la tua strategia retorica da accattone dei residui del movimento operaio e da rovistatore del sottoproletariato reattivo.
Lo stesso sporco trucco scorretto che tu usi - prendere la parte per il tutto, prendere una dichiarazione per dipingere una persona, prendere una persona per dipingere un movimento - si potrebbe usare per tanti tuoi adepti che non si vergognano di andare a braccetto con le argomentazioni dei leghisti. Tu stesso del resto non censuri mai i commenti razzisti, omofobi e machisti che costantemente ci sono sulle tue pagine, pur di fingere di avere consenso.
Ti sei mai chiesto perché tanti fascisti ti apprezzano, a parte per la confusione che semini? Ti apprezzano perché ti sentono vicino. Perché percepiscono che c'è qualcosa di affine nella tua rozzezza ostentata, perché si riconoscono in te. E' l'appeal primordiale dell'immediatezza e cioè della forza bruta, che spesso nasconde la proiezione di una mancanza e di una frustrazione.
Anche per questo i marxisti leninisti veri si vergognano di te che hai fatto nella tua carriera il giro delle sette chiese ideologiche e ora riduci il socialismo a cameratismo da caserma, alle battute sugli omosessuali, sui migranti, sulle donne.
In questo modo tu porti nella polvere il nome di Stalin e ne fai macchietta. Il tuo rapporto con la nostra storia è analogo a quello dei nostalgici fascisti che vanno in pellegrinaggio a Salò. Rendi inutile lo sforzo di chi, come Domenico Losurdo, ha tentato per una vita di rendere il marxismo leninismo una tendenza politico-culturale capace di confrontarsi con tutte le altre tendenze a partire da una base scientifica e razionale.
Nello specifico, riesci a fare un altro capolavoro: invece di esaltare l'aiuto fraterno e internazionalista di Cuba socialista, fai passare questo sforzo di solidarietà in secondo piano; invece di unire tutti quelli che potrebbero essere uniti nel ringraziamento ai compagni cubani, riesci a dividerli. Complimenti per la capacità di egemonia! Tu sì che hai capito la pedagogia socialista.
Come se non bastasse, ancora una volta per fare concorrenza alle destre più becere sul loro stesso terreno non ti tiri indietro dallo spargere quella eurofobia reattiva che individua la causa di ogni male del paese non nella configurazione concreta dei rapporti di forza nella cornice nazionale ma in un nemico esterno, facendo in tal modo il gioco della parte più arretrata e assistita del padronato italiano che invoca protezione perché teme la competizione sul terreno dello sviluppo delle forze produttive più avanzate.
Insomma, invece di ostentare quanto ce l'hai lungo e di fare il socialsciovinista inseguendo le destre, Marco, fermati a riflettere: dai una mano, dai finalmente un senso alla tua vita politica passata dal cossuttismo all'estremismo sino al rozzobrunismo: è il momento per la sinistra di unirsi, soprattutto per i comunisti.
Tutto sta cambiando, l'avversario già si attrezza e se noi non ci saremo sarà anche per colpa tua, che contribuisci a dividerci. Uniti siamo qualcosa, divisi non siamo nulla.
Potresti essere ricordato come un compagno che anche con tanti errori ha dato un contributo per salvare il movimento comunista italiano, in primo luogo tenendo assieme un gruppo piccolo ma anch'esso significativo di compagni che rischiavano di disperdersi dopo il 2007. Rischi invece di essere ricordato come un rinnegato, anzi ci sei quasi.
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