Invito a leggere e condividere questo documento:
Con o senza l’Europa: economisti italiani per un piano “anti-virus”
Emiliano Brancaccio, Riccardo Realfonzo, Mauro Gallegati, Antonella Stirati - 13 Marzo 2020
La crisi che stiamo vivendo attesta che, come in passato in circostanze
diverse, l'Europa non è ancora in grado di reagire come soggetto
unitario a un problema che, pure, ha investito tutti i paesi
dell'Unione.
Questo non significa però che l'Europa sia il nostro
nemico o che l'Europa ci stia calpestando, ma semplicemente che
l'Europa non esiste ancora come soggetto politico e economico integrato
ed è solo un campo di battaglia per la concorrenza dei capitali e per
la guerra dei capitali contro le classi subalterne di tutti i popoli in
nome del massimo profitto.
Cambierebbe lo scenario fuori dall'Europa allora?
No, perché uscire non cambierebbe di una virgola i rapporti di forza
che governano le relazioni sociali nel continente come nei singoli
paesi.
Non è l'Europa che ci ha costretti a smantellare il
Servizio Sanitario Nazionale negli ultimi 30 anni: l'abbiamo fatto da
soli, perché i padroni italiani volevano arricchirsi ancora di più con
le privatizzazioni e perché lo stato non ha mai avuto la forza di far
pagare le tasse a chi dovrebbe e anzi ha favorito l'evasione.
Chiedere l'uscita dall'Europa perché l'Europa "ci ha lasciati soli",
come anche a sinistra molti stupidamente fanno in questi giorni,
significa non solo mettersi alla coda di Salvini e delle destre, ma
anche indovinare il modo più rapido per essere ancora più soli, oppure
ancora più servi degli americani e della NATO e dunque per farci ancora
più male di quanto non ce ne siamo fatti sinora.
Sul medio e lungo periodo, non c'è interesse nazionale italiano al di fuori di un interesse europeo autonomo.
Approfittiamo di questa crisi, piuttosto, per capire e far capire che è
necessaria un'Europa unita e forte che riconosca i propri membri come
pari, che controlli le proprie forze produttive e che agisca secondo
politiche economiche e fiscali completamente diverse e alternative al
neoliberalismo che viene dagli Stati Uniti [SGA].
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