lunedì 7 novembre 2011

Ian Buruma su democrazia e religioni

Ian Buruma, Domare gli dei. Religione e democrazia in tre continenti, Laterza, Roma-Bari, pagg. 138, € 15 ,00

Cosa occorre, oltre alla libertà di parola e al diritto di voto, per tenere insieme società democratiche? È sufficiente lo Stato di diritto, o abbiamo bisogno di etica e usanze comuni? E qual è il ruolo della religione in tutto ciò? È un aiuto o un ostacolo alla democrazia liberale?

«La religione non è un'impresa razionale. Le sue rivendicazioni metafisiche non possono essere dimostrate: ci si crede oppure no. Nella riflessione sui problemi di religione e democrazia, il nodo centrale è come impedire che passioni irrazionali sfocino nella violenza. Spinoza, che non era un uomo religioso, credeva che la religione andasse bene, ma solo a certe condizioni rigorose. La fede doveva indurre le persone a comportarsi in modo amorevole e pacifico, non doveva mai immischiarsi nell'indagine razionale e doveva sempre sottostare al controllo dei governanti dello Stato laico. Non sono sicuro di concordare sull'ultimo punto, ma i primi due sono ineccepibili».


Ian Buruma, saggista e giornalista di fama internazionale, si interroga sul rapporto fra religione e democrazia e sul modo in cui le società multiculturali e i regimi politici – in Europa, in America, in Asia – sono stati condizionati, nel bene e nel male, da tensioni fra autorità laiche e religiose.

Carlo Muzzi su: Il Giornale di Brescia (01/10/2011)

La democrazia e la difficile sfida dei rapporti tra religioni
Davide G. Bianchi su: Avvenire (09/09/2011)
Democrazie e fede, l'analisi (monca) di Ian Buruma

Dio e democrazia, tre scenari

Sebastiano Maffettone Domenicale 06 novembre 2011

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