martedì 6 dicembre 2011

Una riflessione sulla sovranità nazionale

A mio avviso il limite di questa analisi è che non prende in considerazione il fatto che la competizione inter-imperialistica tende a svolgersi, ormai dalla fine del XIX secolo, mediante l'aggregazione di Grandi Spazi integrati. Si tratta di un elemento importante per comprendere il rapporto tra dimensione nazionale e sovranazionale del potere [SGA].

Sovranità nazionale e globalizzazione
di Spartaco Puttini

“Nulla è più prezioso dell’indipendenza e della libertà”
[Ho Chi Minh]
“In ultima analisi, la lotta nazionale è una questione di lotta di classe”
[Mao Tse-Tung]

La sovranità [1] nazionale consiste nell’indipendenza non solamente formale di uno Stato che, non riconoscendo alcuna autorità al di sopra di sé, gode della possibilità di decidere il proprio destino.
In teoria tutti gli Stati godono degli stessi diritti e delle prerogative della sovranità. Concretamente però la differenza di “potere” che corre tra essi fa sì che la sovranità delle nazioni più deboli sia spesso menomata o calpestata dalle Grandi Potenze. Nonostante le pregevoli intenzioni, le nobili idee e gli stessi trattati l’unico metro che conta nelle relazioni internazionali è il potere.
Ciò ha assunto particolare evidenza con l’età dell’imperialismo, quando i paesi a capitalismo avanzato si sono spartiti il resto del mondo. Anche a seguito della decolonizzazione occorre notare che l’accesso all’indipendenza politica da parte delle nazioni vittime del colonialismo è stata, nella maggior parte dei casi, limitata solamente alla sfera formale, restando quei popoli legati alle pesanti catene della dependencia economica nei confronti dell’Occidente...
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