lunedì 13 febbraio 2012

Veneziani: poca conservazione e ancor meno rivoluzione

Diversi anni fa Marcello Veneziani venne a Urbino, invitato dalla ducia locale di An, molto rampante allora come oggi. Veneziani fece tutto un discorso per dimostrare come la sinistra, dopo il crollo del muro di Berlino, si fosse appiattita sul pensiero unico dominante, avesse fatto pace con il capitalismo e avesse ormai perduto ogni capacità di rappresentare il nuovo.
Mi cascarono le braccia. In un momento nel quale in Italia era ancora molto vivave l'esperienza della sinistra radicale, del movimento no global e persino di qualche residuo di pensiero comunista, Veneziani - che aveva appoggiato il passaggio dal Msi ad An e che poi sarebbe approdato al Pdl - veniva a fare una lezioncina inutilmente polemica, tutta intrisa di ideologia rancorosa.
Certo, la sua analisi descriveva bene cosa stava accadendo al Pci-Pds-Ds. Ma non sapeva fare il minimo sforzo di autoriflessione: se c'è una tradizione che in Italia si è completamente dissolta nel neoliberismo è, prima ancora della sinistra, la destra, che ha completamente perduto ogni pulsione antisistemica. Da allora, quando sento parlare di Veneziani, mi ricordo che la sua è una Rivoluzione conservatrice alle cime di rapa [SGA].

Marcello Veneziani: La rivoluzione conservatrice in Italia, SugarCo, nuova edizione 2012

Il caso italiano è entrato da tempo nel linguaggio corrente degli osservatori interni ed esterni per definire la situazione anomala del nostro paese rispetto ad altri paesi occidentali. Ma quali sono le radici storiche e culturali del “caso italiano”? Partendo da questo interrogativo Veneziani individua e percorre i luoghi teorici e storici in cui nasce e si sviluppa l’ideologia italiana. Dall’analisi emerge una linea specifica del pensiero italiano, il filo rosso che riemerge oggi in forme nuove, con il berlusconismo, il leghismo e la destra postfascista. È la linea della rivoluzione conservatrice italiana.

A 25 anni dalla prima edizione, Veneziani aggiorna il suo saggio su un progetto politico-culturale di destra rimasto incompiuto
di Marcello Veneziani - il Giornale 13 febbraio 2012

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