mercoledì 30 maggio 2012

Ancora il libro di Lanni sul "populismo"


Il populismo nostrano non è affatto una novità, perché nasce in realtà con la caduta del muro di Berlino e l'emergere delle spinte bonapartiste-personalistiche assecondate dal PD nella dimenticabile stagione dei sindaci. Dopodiché Berlusconi li ha fottuti e ora rischiano di farsi fregare di nuovo perché il massimo che hanno saputo mettere in campo è stato Topo Gigio Mannaro [SGA].


Un viaggio di Alessandro Lanni nelle trasformazioni della politica
Massimiliano Panarari Europa 30 maggio 2012




Simone Weil: Manifesto per la soppressione dei partiti politici, Castelvecchi

Scheda editoriale
Il semplice uso delle parole democrazia e repubblica obbliga a interrogarsi con estrema attenzione sulle seguenti questioni: come dare all'uomo la possibilità di esprimere il proprio giudizio sui grandi problemi della vita pubblica? Come impedire che circoli tra il popolo, nel momento in cui sta esprimendo la sua volontà, una sorta di rabbia distruttiva collettiva? Non è possibile parlare di legittimità repubblicana senza pensare a queste due domande. Non è facile trovare delle soluzioni, ma è evidente, dopo un attento esame, che qualsiasi soluzione implica, prima di tutto, la soppressione dei partiti politici. Pubblicato per la prima volta nel 1950, a sette anni dalla scomparsa dell'autrice, il manifesto di "Simone l'eretica" venne interpretato come una lancinante profezia antistalinista: un testo in cui si afferma che aderire all'ideologia di un partito, in determinate condizioni storiche, significa rinunciare a pensare. 



La finta innocenza dell'antipolitica
di Emanuele Trevi Corriere 30.5.12

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