venerdì 25 maggio 2012
Raccolti gli scritti di Walter Benjamin sui media
Walter Benjamin: Aura
e choc. Saggi sulla teoria dei media, a cura di Andrea Pinotti e Antonio Somaini, Einaudi
Scheda editoriale
«Anche nel caso della riproduzione piú perfetta, manca un elemento: l'hic
et nunc dell'opera d'arte - la sua esistenza unica e irripetibile nel luogo
in cui si trova. Ma proprio su questa esistenza unica, e in null'altro, si è
attuata la storia a cui essa è stata sottoposta nel corso del suo durare (...)
L'hic et nunc dell'originale rappresenta l'idea della sua autenticità, e
sulla base di questa, a sua volta, poggia l'idea di una tradizione che ha
trasmesso questo oggetto come oggetto uguale e identico fino a oggi. L'intero
ambito dell'autenticità si sottrae alla riproducibilità tecnica, e naturalmente
non soltanto a quella tecnica».
Aura e choc raccoglie in un unico volume i principali studi dedicati
da Walter Benjamin al complesso ambito della teoria dei media, tra cui il
celebre saggio L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità
tecnica, qui presentato nella suggestiva versione del 1935-36. Chiave di
volta di questa teoria, che Benjamin sviluppa dai primi scritti degli anni - 10
fino agli ultimi frammenti del libro sui «passages» di Parigi, è l'idea secondo
cui va considerato come «medium» tutto ciò che è in grado di ridefinire le
coordinate della percezione, dei modi di vedere e di sentire, e piú in generale
dell'esperienza.
Sulla base di tale presupposto Benjamin discute media
moderni come la fotografia e il cinema, la radio e il telefono, il libro e il
giornale, ma anche le forme espressive della lingua, della linea e del colore,
strumenti ottici come la camera obscura e la lanterna magica, i sistemi
di illuminazione urbana e l'architettura di vetro, per arrivare infine agli
stati di alterazione percettiva indotti dal sogno e dall'hashish. Nel loro
insieme, tutti questi media sono per Benjamin capaci di trasformare storicamente
l'esperienza sensibile, sottoponendo l'individuo moderno a un autentico
«training del sensorio» che gli consente di affrontare il passaggio dalla
cultura ottocentesca, permeata dal culto dell'aura, a una modernità che lo
espone a continui choc. Il Benjamin che emerge da questa originale prospettiva
dialoga con i principali protagonisti delle avanguardie e delle teorie della
fotografia e del cinema del suo tempo, proponendosi come fondamentale termine di
confronto per gli studi contemporanei sui media.
Un volume raccoglie i testi sui media del grande critico tedesco. Che più di ieri influenza autori e nuovi studi
Se la guida all’arte contemporanea l’ha scritta Benjamin
Nadia Fusini Repubblica 25 maggio 2012 da dirittiglobali
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