venerdì 28 febbraio 2014

Da Spinoza a John Berger

Il taccuino di Bento
John Berger: Il taccuino di Bento, Neri Pozza 


Risvolto
Forse non tutti sanno che il filosofo Baruch Spinoza – detto Bento –, uno degli esponenti del razionalismo del XVII, antesignano dell’Illuminismo e sommo conoscitore dell’esegesi biblica, disegnava. Anzi, era intimamente ossessionato dal disegno. Dopo la scomunica e la cacciata dalla comunità ebraica di Amsterdam, si dedicò al disegno con un trasporto così assoluto che, quando non lavorava come tornitore di lenti, si rinchiudeva nel suo studio ad abbozzare figure o paesaggi, a tracciare centinaia di schizzi a matita e a china. Quando morì, i suoi amici recuperarono le sue lettere, i manoscritti, gli appunti, ma non trovarono nessuna traccia dei suoi disegni. Molti anni dopo, a John Berger viene regalato un vecchio taccuino da disegno e l’autore, mosso da un impulso segreto e convincente, sente che quel libricino è proprio quello di Baruch Spinoza. Inizia così un dialogo a due voci e a quattro mani in cui l’autore e saggista inglese – convinto che nella silenziosa pratica del disegno risieda la chiave per accedere al senso del mondo e delle cose – immagina di rileggere le parole del filosofo olandese, e di osservare il mondo con i suoi occhi. Il risultato è un libro che, con una prosa limpida e delicata, crea un ponte tra l’Olanda del XVII secolo e il tempo inquieto in cui viviamo. Una mappa stupefacente che aiuta a orientarsi nel nostro incerto presente, a indagare la sostanza profonda delle cose, e la relazione che ci lega a esse.

John Berger 
Nato a Londra nel 1926 e da oltre trent’anni residente in un piccolo villaggio delle Alpi francesi, John Berger è noto in tutto il mondo come critico d’arte, poeta, giornalista, narratore, sceneggiatore cinematografico, autore teatrale e disegnatore.

Da John Berger parole e disegni dedicati a SpinozaDaniele Abbiati - il Giornale Gio, 27/02/2014 

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