martedì 25 febbraio 2014
I liberal immaginari di casa nostra
Richard J. Bernstein, Salvatore Veca, Mario Ricciardi: Omnia mutantur. La scoperta filosofica del pluralismo, Marsilio
Risvolto
L’affollarsi nella vita quotidiana delle differenze culturali,
religiose, etniche mette alla prova le nostra idee di tolleranza,
convivenza tra eguali, cittadinanza e molto di più. È una sfida ai
nostri standard liberali; è una sfida anche per la filosofia. Se tutto
si trasforma, come nel verso di Ovidio, le difficoltà di fissare
principi si moltiplicano e anche il «noi» cui ci affidavamo come
«naturale» – la nostra identità, la nostra cultura – diventa instabile,
assume confini variabili. La filosofia è costretta a reinventare il
proprio mestiere, a rileggere il proprio passato con uno sguardo nuovo, a
esporsi al rischio del relativismo radicale.
Tre filosofi
contemporanei ci guidano in un percorso affascinante che va dagli
apripista pluralisti del pragmatismo americano alla rivelazione di
Isaiah Berlin: non c’è un’unica risposta vera a tutte le giuste domande,
i nostri valori e le nostre culture vivono nel tempo e nello spazio e
non stanno tutti in un singolo mondo sociale. Ogni cultura è
incompleta. Se i filosofi hanno finora cercato un punto di vista che
somigliasse a quello di Dio, ora prenderemo atto, con William James, che
forse a essere plurale è l’universo stesso?
Gli Stati Uniti e la fatica di diventare pluralisti
Richard J. Bernstein 163 25-02-2014 la repubblica 47
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