mercoledì 5 febbraio 2014

Una nuova analisi sull'arretratezza del Sud Italia

Copertina
Emanuele Felice: Perché il Sud è rimasto indietro, il Mulino 

Risvolto
«I meridionali sono privati non soltanto della libertà: la libertà di poter decidere del proprio destino, che solo un reddito decente, una buona istruzione, la fruizione di diritti collettivi e personali consentono. Sono privati anche della verità, quella di poter capire perché sono a questo punto, quali le ragioni, le eventuali colpe e di chi»
L’Italia è divisa in due: Pil pro capite, condizioni di vita, diritti sociali, libertà civili dicono che il Mezzogiorno rimane arretrato rispetto all’Italia e all’Europa. Perché? Alcune spiegazioni parlano addirittura di una diversità genetica dei meridionali, o risalgono alla monarchia normanna; altre puntano il dito contro il Nord colpevole di aver sfruttato un Sud che prima dell’Unità sarebbe stato florido e avanzato; o chiamano in causa una sfavorevole collocazione geografica. Secondo Felice, sono state le classi dirigenti meridionali a ritardare lo sviluppo, dirottando le risorse verso la rendita più che verso gli usi produttivi. Al Sud occorre dunque modificare la società, spezzando le catene socio-istituzionali che la condannano all’arretratezza.


Un saggio risale alla politica dello Stato borbonico. e lancia un allarme
Se tutta l’Italia diventa Mezzogiorno 

La minaccia di una deriva dall’Europa I mali del Sud come causa di un possibile declassamento

dI MICHELE SALVATI Corriere 

Giovanni Ruggero intervista Emanuele Felice, Avvenire, 2 marzo 2014

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