sabato 28 giugno 2014

La riscoperta di Minogue in Italia


Bisogna dire che i liberali riescono a sviluppare una politica culturale seria; i marxisti non più e devono accontentarsi di Zizek [SGA].

Kenneth Minogue: Breve introduzione alla politica, IBL, pagg. 202, euro 18


Risvolto
Che cos’è la politica? Kenneth Minogue comincia la sua riflessione dalle società greca e romana: laddove la discussione politica, per come la conosciamo in Occidente, ha avuto inizio. Le idee e i concetti elaborati allora determinano ancora oggi il perimetro del dibattito: dalla cittadinanza al patriottismo, dall’individualismo al senso della comunità.


Questa Breve introduzione alla politica si sviluppa attraverso una duplice prospettiva: storica e teorica. Minogue riesce così a delineare alcune grandi tendenze che caratterizzano l’epoca moderna. Tra queste, il conferimento di un ruolo sempre maggiore allo Stato, che riduce gli spazi di autonomia della persona e cambia in profondità obiettivi e ambizioni della politica. Minogue esamina soprattutto le conseguenze negative dell’egualitarismo (che comporta una crescente deresponsabilizzazione degli individui) e dell’idealismo politico (che con le buone intenzioni apre la strada al potere dispotico).


Per l’autore, l’ordine giuridico-politico non può soddisfare le esigenze fondamentali della persona umana: ha unicamente il compito di disegnare la cornice istituzionale entro cui gli individui possono provare a essere se stessi. La società libera è un equilibrio sempre precario.


Kenneth Minogue (1930-2013) è stato uno dei maggiori filosofi politici degli ultimi cinquant'anni. Nato in Australia, ha insegnato alla London School of Economics, dove fu chiamato da Michael Oakeshott e dove è stato Professore di Scienza Politica dal 1984 al 1995. È stato inoltre Presidente della Mont Pelerin Society, l’associazione internazionale di studiosi liberali fondata da Friedrich A. von Hayek. Nel 2012, IBL Libri ha pubblicato il suo capolavoro: La mente servile. La vita morale nell’era della democrazia.


L'interventismo crea apparati elefantiaci che hanno come solo risultato la limitazione delle libertà individuali e d'impresa. Risultato? La rivolta 

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