venerdì 26 settembre 2014

La costruzione dell'"innocenza" di Heidegger: il nazismo, la questione dell'antisemitisimo e gli esorcismi della sinistra postmoderna

Un mio articolo su Heidegger, il suo impegno politico-filosofico e gli esorcismi della sinistra postmoderna.
Insistere sempre e soltanto sulla questione dell'antisemitismo è una sorta di esorcismo ovvero di rito filosofico autoassolutorio. . Un rito che serve a rimuovere un fatto inquietante: proprio Heidegger - uno Heidegger i cui legami con il nazismo erano ben più profondi di quella questione razziale che non gli interessava affatto - è l'ispiratore delle posizioni oggi dominanti a sinistra. Deplorarne l'antisemitismo presunto senza interrogarsi su tutto il resto è indice di una scarsa comprensione del suo stesso pensiero.
Un esempio per tutti: la "decrescita felice" oggi tanto in voga, ovvero la condanna dello sviluppo delle forze produttive in Latouche, è erede, con non più di due mediazioni, della critica heideggeriana della metafisica.
La versione italiana di questo articolo verrà pubblicata nei prossimi giorni [SGA].


Vernichter der ModerneKonstruierte Unschuld, Nazismus, Antisemitismus und wie die postmoderne Linke dazu steht. Über Martin Heidegger aus Anlaß seines 125. Geburtstages.Von: Stefano G. Azzarà, "Junge Welt", 26 September 2014





3 commenti:

Anonimo ha detto...

Si può avere una traduzione del suo articolo?
E poi al di là della diatriba destra-sinistra,non può darsi che Heidegger avesse semplicemente ragione a criticare la metafisica occidentale e la credenza in un illimitato sviluppo delle forze produttive ( anche Simone Weil che non era di destra si poneva il problema ). Grazie.

materialismostorico ha detto...

Proporrò la versione italiana del mio articolo a MicroMega, quando mi avranno dato risposta per un altro articolo che gli ho già sottoposto.

Per il resto, bisogna intendersi su ciò che è la filosofia. Questo blog si chiama Materialismo Storico: in questa prospettiva la filosofia è sempre un campo di lotte politico. Usando il suo stesso linguaggio, Heidegger ha torto nel criticare la metafisica occidentale e lo sviluppo produttivo indipendentemente dalla diatriba tra destra e sinistra. E anche Simone Weil ha torto. Spiegarlo sarebbe molto lungo: ne parlo però diffusamente nel mio libro Democrazia Cercasi.

A proposito. Certamente Simone Weil era soggettivamente di sinistra. Ma di quella sinistra della quale, personalmente, farei a meno. Può leggere in proposito cosa scrive Domenico Losurdo del populismo di Simone Weil nel suo libro La lotta di classe (Laterza).

materialismostorico ha detto...

Prego chi interviene su questo blog, se possibile, di firmarsi. Non ci sono motivi per restare anonimi.