venerdì 19 settembre 2014

Matteo Arpe sta per comprare l'Unità

Le mosse di Arpe Per l’Unità accordo più vicino
di Al.Ar.  Corriere 18.9.14


ROMA — Le trattative fervono e il punto di arrivo non sembra lontano. Ma il condizionale è d’obbligo quando si parla di far tornare a vivere il quotidiano l’Unità , che dal primo agosto scorso ha cessato le pubblicazioni e si trascina 30 milioni di debito sulle spalle. I libri contabili del quotidiano che fu di Antonio Gramsci sono arrivati in tribunale. Non ancora in stato di fallimento, tuttavia. E la corsa contro il tempo è proprio per evitare che questo accada. In pole position per l’acquisto dell’Unità, ad oggi, sembra esserci ancora il banchiere Matteo Arpe, in cordata con il quotidiano online Lettera 43 di Paolo Madron attraverso la società News 3. Ma in ballo ci sarebbero altri due gruppi interessati a rilevare l’Unità , per adesso non ancora noti e, forse, con meno carte concrete di quelle messe sul tavolo da Arpe. Il banchiere infatti ha già strutturato un piano industriale della durata di tre anni e un piano editoriale assolutamente pioneristico in Europa: con la cordata di Arpe sarebbe la prima volta che un quotidiano online acquisisce un quotidiano di carta (e non viceversa, appunto), con una vocazione fortemente autonoma dal partito (il Pd) pur mantenendo una identità esplicita di giornale di sinistra. Fra i primi intenti dichiarati di Arpe c’è infatti quello di voler rinunciare ai finanziamenti pubblici, anche se gli oneri economici per far tornare a vivere l’Unità non sono cosa da poco. Per poter cancellare i 30 milioni di debito ne servono infatti almeno 10, così da poter arrivare ad un cosidetto concordato «in bonis». Prima di cessare le pubblicazioni il quotidiano perdeva 800-900 mila euro al mese. Resta comunque da sciogliere anche il nodo della tv Youdem e di Europa per i quali si parla da tempo di fusione. 

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