sabato 25 ottobre 2014

Don Chisciotte per i bambini

Il mio primo Don Chisciotte, Illustrazioni di Félix Lorioux, Donzelli

Risvolto
Conoscete già la storia di Don Chisciotte? Chissà quante volte vi è capitato di sentirlo nominare, magari insieme a un certo Sancio Panza. Per conoscere tutte le loro avventure dovrete aspettare di avere mani e cervello abbastanza grandi per leggere un librone di mille pagine, che è tra i più belli mai scritti al mondo. Nell’attesa, però, potete divertirvi con questo primo assaggio. Ma mi raccomando, non prendete queste avventure troppo sul serio. Don Chisciotte, infatti, a furia di leggere le storie degli antichi cavalieri, si convinse che erano proprio vere. Perciò un bel giorno montò sul suo cavallo spelacchiato, si prese un contadinotto come scudiero e se ne andò per il mondo a raddrizzare torti e vendicare ingiustizie (così, almeno, credeva lui…).
Felix Lorioux fu uno degli illustratori per l’infanzia più popolari in Francia a cavallo tra Otto E Novecento. Oltre al Don Chisciotte, si devono a lui celebri edizioni illustrate di alcuni grandi classici come le Favole di La Fontaine, le Fiabe di Perrault e il Robinson Crusoe. Non a caso il suo talento fu notato da Walt Disney, che nei primi anni trenta lo scritturò per disegnare in Francia alcune storie di Topolino. La leggenda narra persino che fu un suo disegno di un’oca vestita da marinaio a ispirare la nascita del personaggio di Paperino…


Chi si rivede, Don Chisciotte! 
EverTeen. Donzelli porta in Italia un pregiato album degli anni Trenta con le illustrazioni di Félix Lorioux per il cavaliere di Cervantes 

Arianna Di Genova, il Manifesto 25.10.2014 
«E una bella mat­tina di luglio, all’alba, Don Chi­sciotte, senza far parola dei suoi pro­po­siti, indossò l’armatura; impu­gnò la lan­cia e lo scudo luc­ci­canti come l’oro; montò su Ron­zi­nante e lasciò la sua casa dal can­cel­letto del cor­tile. Non aveva fatto nep­pure cento metri, che a un tratto si ricordò di non essere stato ancora nomi­nato cava­liere…». Cer­ta­mente, se dalle neb­bie dei secoli rispunta quel raf­faz­zo­nato cava­liere errante, che cavalca un ron­zino spe­lac­chiato, pronto a ogni folle impresa per con­qui­stare la sua Dulcinea/contadinotta e una fama impe­ri­tura, in qual­che stanza da letto ci sarà un bam­bino che invece di spe­gnere la luce e abbrac­ciare il cuscino, riderà reg­gen­dosi la pan­cia, capric­cio­sa­mente seduto sulle coperte.
La sur­reale crea­tura di Cer­van­tes torna negli scaf­fali delle libre­rie per ragazzi con un albo di sicuro pre­gio (pp.74, euro 22): un libro, edito da Don­zelli, che si ispira alla pub­bli­ca­zione inglese per i tipi di Librai­rie Hachette Lon­don: quella che vide la luce nel lon­tano 1930.
Il rispetto per l’edizione ori­gi­nale passa soprat­tutto per le tavole delle illu­stra­zioni ripor­tate fedel­mente (men­tre i testi sono stati tra­dotti e adat­tati da Bianca Laz­zaro). Non dise­gni qual­siasi, ma quelli di Félix Lorioux, il cele­bre arti­sta che fece sognare grandi e pic­coli in Fran­cia, mostrando i volti dei per­so­naggi di Per­rault, trat­teg­giando gli ani­mali delle favole di La Fon­taine, sve­lando i segreti del sot­to­bo­sco con le comu­nità di insetti sem­pre affac­cen­dati, e con­ferì pelle e ossa (è il caso di dirlo) a Don Chi­sciotte e molta carne invece al suo scu­diero San­cho Panza. Nato nel 1872 e morto nel 1964, uomo dal carat­tere schivo, Lorioux lo ricor­da­vano in molti seduto nel suo giar­dino a fis­sare, con gli acque­relli, il for­mi­co­lio della vita boschiva e flo­reale, perso in un mondo fan­ta­stico invi­si­bile ai più.
All’inizio, per lui ci fu il dise­gno di moda e poi quello indu­striale (della Citröen) durante la prima guerra mon­diale. Ma l’incontro fol­go­rante fu con Walt Disney: a offrire alla magica cop­pia l’occasione per cono­scersi fu pro­prio il con­flitto bel­lico.
A Disney quel timido arti­sta un po’ sogna­tore piac­que subito e gli affidò l’adattamento fran­cese delle Silly Sim­phony. Solo due anni di col­la­bo­ra­zione e poi Félix e Walt non potranno più creare capo­la­vori insieme: nel 1934 la con­so­nanza figu­ra­tiva si inter­ruppe, ognuno prese la sua strada. Troppo in stile Liberty, il fran­cese.
Il volume di Don­zelli che ria­nima il Don Chi­sciotte degli anni Trenta ripro­pone anche il for­mato della prima edi­zione, oltre che l’impaginazione con la cor­nice, a sepa­rare scritto e dise­gno in un alter­narsi visivo di grande impatto. Anche per i geni­tori, un tuffo nell’infanzia, quando erano capaci di smar­rirsi die­tro l’ombra di castelli e cavalieri.

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