domenica 23 novembre 2014

Leibniz crittografo

Leibniz e la crittografiaNicholas Rescher: Leibniz e la crittografia, SNS

Risvolto

Come è noto, Leibniz fu un ‘genio universale’, capace di interessarsi di argomenti diversissimi lasciando su ciascuno di essi un’orma assai profonda. Tra l’altro si interessò di un tema poi diventato centrale, specie nel mondo contemporaneo, come la crittografia scrivendo su di essa pagine che ancora oggi appaiono, oltre che suggestive, estremamente interessanti. Nicholas Rescher, uno dei principali studiosi di Leibniz, ha dedicato a questo argomento un testo importante che per la prima volta ricostruisce la macchina cifratrice progettata da Leibniz. Il volume, accompagnato da una premessa di Massimo Mugnai, arricchisce ulteriormente l’immagine di un autore che, come tutti i classici, continua a parlare anche al nostro tempo       


I messaggi nascosti di Leibniz

di Piergiorgio Odifreddi Repubblica 23.11.14

LA SCUOLA Normale Superiore di Pisa ha pubblicato da poco un libretto di una settantina di pagine, Leibniz e la crittografia di Nicholas Rescher, che svela un lato sconosciuto del grande filosofomatematico. Si è scoperto, cioè, che fra i tanti suoi progetti ce n’era anche uno di una macchina per codificare e decodificare automaticamente i messaggi mediante una tastiera collegata a un cilindro, nello stile della famosa macchina Enigma usata dai nazisti.
Durante la Seconda Guerra Mondiale a decrittare quest’ultima ci si mise, con successo, nientemeno che l’inventore del computer Alan Turing, in un episodio raccontato nel 2001 dal film Enigma di Michael Apted. E oggi la crittografia è uno dei campi di applicazione canonici della potenza di calcolo dei computer. Non è dunque così sorprendente, col senno di poi, l’interesse di Leibniz per questo argomento, visto che il suo lavoro ha posto le basi della moderna informatica in almeno due modi. Da un lato, fu lui a inventare l’aritmetica binaria, che permette di scrivere tutti i numeri con due soli simboli, lo 0 e l’1, invece dei dieci richiesti dal sistema decimale. Dall’altro lato, fu sempre lui a immaginare una characteristica universalis in grado di esprimere i concetti matematici, sfociata poi nei linguaggi di programmazione. Il tutto, a dimostrazione della sua visionaria versatilità.

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