sabato 4 aprile 2015

Il Padre Nostro di Simone Weil

Simone Weil: Padre Nostro, a cura di D. Canciani ed M. A. Vito, Castelvecchi pg. 42, € 7,50

Risvolto
Mi sono imposta, come unica pratica, di recitare il Pater una volta ogni mattina [...]. Talora già le prime parole strappano il mio pensiero dal mio corpo per trasportarlo in un luogo fuori dallo spazio, dove non c'è prospettiva, né punto di vista. Lo spazio si apre". Così Simone Weil racconta a padre Perrin la sua esperienza della preghiera, una pratica essenziale ma anche problematica per la filosofa che aveva scelto di vivere la fede rimanendo sulla soglia della Chiesa. Scritto durante il soggiorno a Marsiglia, il breve testo che i curatori presentano in questo volume è un commento alla più importante delle preghiere cristiane e rappresenta un distillato purissimo della scrittura religiosa di Simone Weil. In parole semplici e forti, emerge un'idea di preghiera che è al tempo stesso un affidarsi a Dio e una messa alla prova, senza facili consolazioni, della propria anima. 


Nel suo diario mistico la conversione di Simone Weil 
3 apr 2015  Libero 

Difficile non amarla: in lei si rispecchiano molte contraddizioni del Novecento. La filosofa e mistica Simone Weil è molto apprezzata nel nostro paese, tuttavia mancava un tassello. Pregiato a dire il vero, che se c'è una frase intensa, tra le sue tante: «Ogni volta che penso alla crocifissione di Cristo pecco d'invidia». Lo scriveva a Padre Perrin durante la seconda guerra mondiale, poco prima di morire. Perrin è il frate domenicano con cui intratteneva una fitta corrispondenza quando, dopo la folgorazione alla basilica di Assisi e durante il soggiorno a Marsiglia, dove lo aveva conosciuto, questa ebrea dal passato comunista si era convertita al cattolicesimo. Era rimasta «sulla soglia di Santa Romana Chiesa in onore degli esclusi», di cui sentiva da sempre di far parte, e con spirito critico. Ed è il periodo della lettere scambiate con Bernanos e dell’unico stralcio di vita forse sereno: il domenicano le aveva presentato il filosofo-contadino Gustave Thibon, che l'aveva assunta come operaia nella fattoria di Saint-Marcel-d'Ardèche. Ora da Castelvecchi è uscito Padre Nostro (a cura di D. Canciani ed M. A. Vito, pg. 42, € 7,50), tratto da Attente de Dieu di padre Perrin, il diario di questi giorni fecondi. Un pugno di pagine in cui la Weil commenta la preghiera insegnata da Gesù frase per frase, proprio come lo recitava lei, in greco, ogni mattina. Ed è la testimonianza più vera di una conversione di rara forza. 

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