domenica 27 settembre 2015
Tradotto il racconto inedito di Agatha Crhistie
Risvolto
Il segreto di Greenshore Sir George e Lady Hattie Stubbs
desiderano movimentare la festa che stanno organizzando nella loro
dimora estiva: invece della solita, noiosa caccia al tesoro, una
indimenticabile Caccia all'assassino. Ne affidano la regia alla celebre
giallista Ariadne Oliver, che a sua volta coinvolge l'amico Hercule
Poirot. Il suo intuito femminile ha forse percepito qualcosa di sinistro
nell'aria rarefatta di Greenshore? Fatto sta che nei giardini della
grandiosa villa con tempietto neoclassico e approdo privato sul fiume il
delitto simulato si consuma davvero, e la presenza dell'investigatore
si rivelerà provvidenziale… Scritto nel 1954 ma rimasto inedito per
oltre sessant'anni, Il segreto di Greenshore fa rivivere le più
classiche atmosfere della campagna inglese in una narrazione ricca di
colpi di scena, accompagnata da un raffinato scandaglio psicologico dei
personaggi.
Un Poirot inedito indaga nella villa di Agatha Christie
Esce martedì in Italia Il segreto di Greenshore, testo perduto della scrittrice britannica. Un racconto scritto per beneficenza e poi subito ritirato: l’antenato diretto deLa signora del delitto
Curiosa e simpatica la storia di questo inedito (fino a un certo punto) di Agatha Christie, a partire dall’occasione che lo generò. Nel 1954 la scrittrice ebbe voglia di vedere la chiesa dove sentiva messa l’estate, St Mary the Virgin a Churston Ferrers, arricchita da una bella vetrata allegra dietro il coro. Ci volevano mille sterline, e per raccoglierle propose di regalare alla parrocchia i proventi di un racconto con Poirot che avrebbe scritto a tal uopo.
La proposta fu subito accettata, e la Christie si mise al lavoro. Senza dubbio stimolata dall’occasione, ambientò la vicenda nella zona, ossia in luoghi ricalcati su quelli della sua bella dimora di campagna nel Devon meridionale, la cosiddetta Greenway House sul fiume Dart. Questa è riconoscibile fin dal titolo, The Greenshore Folly in inglese, ovvero Il segreto di Greenshore in italiano: e Poirot la visita dappertutto, dalle sponde di quel Dart che lo accoglie all’arrivo, alla portineria dipinta di bianco con un giardino recintato, alla casetta sul fiume, al campo da tennis, alla rimessa delle barche, alla magnolia vicino al viale, per non parlare delle sale interne, tra cui una completamente tappezzata di libri. Ogni cosa è visitabile ancora oggi, poiché nel 1999 gli eredi della Christie donarono casa e terreni al National Trust, che li custodisce amorosamente.
Tuttavia la storia dell’«inedito» non si ferma qui. Infatti con grande sorpresa generale, e delusione delle autorità ecclesiastiche, il racconto. che uscì puntualmente nel 1955, non ebbe successo, e ben presto si capì che non sarebbe riuscito a mettere insieme la somma prevista. Senza perdersi d’animo, la Christie prontamente lo ritirò dalla circolazione e ne scrisse un altro completamente diverso - Mrs Marple stavolta, non Poirot - mantenendo lo stesso titolo per via dell’accordo con i religiosi. Questa volta però lo vendette a una rivista americana, raggiungendo finalmente l’obiettivo.
Ma cos’era successo in Inghilterra? Un declino della sua popolarità? Tutt’altro. Semmai, uno spostamento delle predilezioni del pubblico. Negli Anni Cinquanta infatti la Christie era all’apice del successo teatrale, e le sue commedie spopolavano nel West End londinese (una, La trappola per topi, si continua a replicare a tutt’oggi), mentre la richiesta di racconti era in declino. Il formato di Greenshore Folly poi era anomalo, troppo lungo per un consueto racconto da rivista, e troppo breve per un romanzo.
A dirla tutta, se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, l’impressione del lettore di questa novità - una volta smaltita la gratitudine di riascoltare la voce dell’autrice, con tutta la grazia evocativa di atmosfere a lei congeniali, in quella Arcadia britannica forse inventata dal grande P.G.Wodehouse e da lei sicuramente divulgata come ambiente per le lucide strategie delle sue trame - una volta smaltita questa gratitudine, dicevo, la soluzione arriva un po’ troppo affrettatamente, rischiando di coglierci più impreparati del solito.
L’autrice se ne rese conto, a da sapiente massaia che non spreca mai nulla non tardò a riutilizzare il materiale, allargandolo stavolta fino a ottenere un romanzo vero e proprio, mediante un processo di cui l’edizione odierna dà conto. Per le ragioni di cui sopra, il romanzo non poté avere lo stesso titolo del racconto originario (e soppresso), si chiamò dunque Deadmen’s Folly, in italiano La signora del delitto: e come tale ebbe la distinzione non solo di concludere la famosa serie televisiva con David Suchet come Poirot, ma anche di essere girato proprio nei «suoi» luoghi, vale a dire nell’autentica Greenway House. Come scrive il nipote di Agatha nella prefazione al libro Oscar Mondadori, fu quasi come se nel suo canto del cigno Poirot fosse ritornato a casa sua.
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